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Amerini: “Il lavoro di Mazzarri con il Napoli verrà fuori alla lunga”

Simone Meola
Simone Meola
5 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

L’ex calciatore ha parlato della semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Fiorentina

Daniele Amerini, ex calciatore, è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Si Gonfia la Rete’ in onda su Radio CRC parlando della semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Fiorentina. Inoltre lui conosce sia Walter Mazzarri che Vincenzo Italiano, in quanto dal primo è stato allenato alla Reggiana e del secondo è stato compagno di squadra al Verona. Queste le sue dichiarazioni:
“Il Napoli? L’impatto di un nuovo allenatore non può essere immediato al di là di qualche motivazione che riesce a dare ai giocatori. Un tecnico come Mazzarri ha bisogno di riprogrammare il lavoro adatto al suo modo di giocare, quindi il suo lavoro verrebbe fuori alla lunga. C’è da limitare i danni, ma la qualità della rosa può far sì che il Napoli lotti per le prime posizioni.
Approccio alla Supercoppa? È una partita a sè. Poi con la Fiorentina di Italiano hanno sofferto tutte le grandi squadre. Il modo di giocare della Fiorentina mette in difficoltà tante squadre. Credo che tra Napoli e Fiorentina verrà fuori una partita non bella, ma di quelle toste e combattute”.

Le parole di Amerini sul calciomercato:
“A gennaio è difficile trovare giocatori che si sposano ad un progetto più lungo. Se il Napoli sarà bravo a portare giocatori come Ngonge, avrà già fatto una grande cosa. Poi deve essere bravo l’allenatore a motivare giocatori come Zielinski che sono a fine contratto a dare tutto.
Poi dal prossimo anno possono essere messi dentro giocatori per ricostruire un Napoli spettacolare come quello dell’anno scorso”.
Ngonge e Mazzocchi convincono di più di Zerbin e Zanoli?

“Ngonge mi piace tanto, in 3/4 occasioni ho avuto modo di vederlo, ha le potenzialità per diventare un grande giocatore, poi ce ne vuole, ma ha mezzi importanti. Mazzocchi fa parte di quei giocatori subito pronti, ma che non sposta gli equilibri in una rosa come il Napoli. È un buonissimo giocatore, ma quando porti via calciatori a piazze piccole dove sembrano dei top, tante volte si scontrano con montagne più grandi di loro.
È chiaro che la squadra vada vista nel suo complesso. L’organizzazione di una squadra è tutta collegata, è chiaro che qualcosa quest’anno nel Napoli non sia andato come si sperava. Il primo punto importante credo siano le motivazioni. Un altro punto è la parte fisica dove sembra che la squadra non stia bene come l’anno scorso”.
Lindstrøm?

“È un buon giocatore, non penso sia ad oggi al livello dei titolari dell’anno scorso. Bisogna capire se può fare la mezzala o l’esterno. L’ho seguito poco per dare un giudizio definitivo su di lui.
La zona Champions? Ci sono 5/6 squadre che possono ambire alla Champions e il Napoli ci deve provare. Secondo me quest’anno ci sono anche squadre in netta difficoltà. La Fiorentina è quella che fino ad oggi aveva giocato meglio e parlato sul campo. Come rosa penso che il Napoli abbia futte le carte in regola per andare in Champions League.
Simeone l’anno scorso quando ha sostituito Osimhen ha sempre fatto gol. Quindi è una questione di meccanismi e di annate dove ti va tutto bene. Io vedo tante squadre che creano tanto gioco fino alla trequarti e concretizzano poco. Ad oggi è difficile trovare giocatori come Pippo Inzaghi che toccava palla in area e la buttava dentro”.

Italiano futuro allenatore del Napoli?Queste le parole di Amerini:
“Italiano sulla panchina del Napoli a giugno? A me farebbe piacere se rimanesse a Firenze, ce l’ho vicino e vedo bel calcio, ma so anche che è un allenatore ambizioso. Come qualità credo che possa allenare qualsiasi delle prime quattro squadre del campionato.
L’accusa che gli veniva fatta l’anno scorso e anche quest’anno era quella che si creava tanto e si concretizzava poco. Ultimamente ha vinto anche partite dove non meritava, le classiche partite sporche per le quali riceveva accuse perché non le riusciva a vincere. Se riesce a vincere anche queste, è tra i primi allenatori in Italia”.

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