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Napoli, accelerata per Dragusin: il calciatore gradisce, l’agente arriva in Italia

Redazione
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© Genoa CFC

Napoli-Dragusin: ci siamo. La società azzurra sta provando a chiudere per il difensore del Genoa, eletto miglior calciatore rumeno del 2023. E’ arrivato il momento di osare e di lasciare che Florin Manea, il suo agente, proceda come da mandato: «Se chiamano non si può dire di no». E se si muove l’agente, vuol dire che qualcosa di concreto c’è. Lo rivela l’edizione odierna del Corriere dello Sport. In un paio di giorni, il vento è cambiato: sino a San Silvestro, s’è avvertiva una brezzolina da Oltremanica, che ancora si coglie, però poi da Napoli s’è posata una carezza di tramontana, e i capelli si sono spettinati.  

Napoli e Genoa hanno cominciato a chiacchierare da tempo: Dragusin è il primo nome della lista per dotarsi di un difensore centrale autorevole, scanzonato, magari anche un po’ scugnizzo, certo dalla faccia tosta e pure profondo conoscitore del Meridione; Salerno è stata un’altra tappa della sua evoluzione, una ubriacatura d’emozioni peraltro condivise con Pasquale Mazzocchi, che nel caso gli farà da Cicerone. Manea, per cominciare, atterra in giornata in Italia, incontrerà il Genoa per avere chiarimenti sulla situazione di Dragusin, rispettosamente lascerà che sia la società ad indirizzare il mercato ma da ieri in poi ha cominciato a strizzare l’occhio ai Campioni d’Italia.

Il Tottenham non è sparito per Dragusin, il suo fascino è fastidiosa concorrenza, ma il Napoli va di fretta e s’è lanciato senza freni inibitori.

La richiesta che farebbe impallidire chiunque è stata accolta con realismo e per provare a dare una sforbiciata a quei 25 milioni che rappresentano la base per dialogare serenamente, nella riffa sono stati inseriti Zanoli e/o Ostigard, che con il Genoa s’è mostrato al Napoli due anni fa. E’ un affare complicato, questo più degli altri, che prevede valutazioni su tre calciatori da incastrare, però a Castel Volturno hanno fiducia, anche se i rapporti con l’entourage di Demiral rimangono vivi, non si sa mai.

Fonte: Corriere dello Sport

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