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Meluso, le decisioni del giudice sportivo dimostrano la buona gestione del post Inter

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il giudice sportivo ha oggi deciso le sanzioni relative alla quattordicesima giornata di Serie A. Non figura nessun tesserato del Napoli

Il Giudice sportivo si è oggi espresso circa le sanzioni notificate ai calciatori ed ai club. Una pioggia di multe che non vendono, però, figurare nè la società Napoli nè nessun tesserato della stessa. Il non essere stato sanzionato dal giudice sportivo, nonostante le scene del Maradona e le situazioni molto discusse dal punto di vista arbitrale, dimostrano come il club e la dirigenza siano stati molto maturi ed accorti. La decisione di far parlare il ds Meluso al termine della gara, il quale ha fatto valere le proprie ragioni senza usare però toni diffamatori, ha dunque ripagato. Dalle parole dello stesso Meluso, infatti, si sono avuti due risultati molto importanti.

In primis, come detto, nessun tesserato partenopeo è stato squalificato. In secondo luogo l’arbitro Massa, protagonista di un’evidente prova infelice, non dirigerà più gli gare degli azzurri in questa stagione. Il modo di trattare la vicenda, dunque, si è dimostrato ineccepibile. Molto bravo è stato Meluso nel non attaccare la terna arbitrale, accusandola di mala fede, ma limitarsi a sottolineare come questi abbiano influenzato il match a causa di una serata no.

Bisogna evidenziare come questo metodo comunicativo rappresenti una novità per la società Napoli. Nelle passate stagioni il carattere impulsivo di Spalletti e De Laurentiis (protagonista di qualche attacco di troppo anche quest’anno) hanno spesso preso il sopravvento. In quelle occasioni non sono mancate sanzioni che hanno avuto ripercussioni sulla squadra o sull’ambiente. Questo nuovo modo di affrontare le ingiustizie segna invece una lezione di stile per le altre società. Tutte, infatti, dovrebbero seguire la via tracciata da Meluso e restare nel recinto della correttezza anche quanto si pensa di aver subito un’ingiustizia sportiva.

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