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Il turismo nel Sud Italia: un rapporto mostra un rimbalzo dopo la pandemia

Matteo Calitri
Matteo Calitri
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il 2022 ha rappresentato un anno di cambiamenti significativi nel settore turistico del Sud Italia, secondo un rapporto presentato da Svimez all’assemblea di Confcommercio a Napoli. Il rapporto rivela che la regione ha accolto complessivamente 5 milioni di turisti, divisi quasi equamente tra italiani (52%) e stranieri (48%).

Ciò che rende questo dato particolarmente interessante è che Napoli è stata l’unico capoluogo del Mezzogiorno a ospitare più turisti stranieri che italiani nel corso del 2022. Questo riflette l’attrattiva crescente che la città ha esercitato sul turismo internazionale. La relazione presentata da Luca Bianchi, direttore Svimez, e Gaetano Vecchione dell’Università Federico II, fornisce ulteriori dettagli sullo stato del turismo nella regione. Ad esempio, si nota che il 70% dei comuni della Campania è considerato turistico. Ma i flussi turistici sono prevalentemente assorbiti dalle province di Napoli e Salerno.

I dati del 2022

Nel 2022, la Campania è stata la regione più visitata del Mezzogiorno, con il 22% degli arrivi, seguita dalla Puglia al 20%, dalla Sicilia al 19%, e dalla Sardegna all’18%. Napoli e la sua provincia hanno raccolto ben il 65% delle presenze turistiche, mentre Salerno e provincia si sono fermate al 27%. Nonostante il periodo difficile causato dalla pandemia, la Campania sembra essere in fase di ripresa, sebbene le presenze turistiche siano ancora inferiori del 19,4% rispetto al 2019. Le province di Napoli e Salerno hanno subito una perdita del 20%, mentre Benevento ha registrato una diminuzione del 40% circa dei turisti. E Avellino e Caserta si sono attestate con una riduzione del 15%.

Tuttavia, i dati per il 2023 sembrano mostrare un miglioramento. Le cifre provvisorie di Istat e BdI indicano che lo scarto rispetto al 2019 si è quasi annullato, con un aumento significativo del turismo straniero. Questi turisti sono stati attratti principalmente dai beni culturali (44%), dalla natura (12%) e dall’enogastronomia (10%). La ripresa del turismo internazionale ha anche portato a un aumento della spesa sostenuta dai viaggiatori stranieri in Italia nel 2022, che si è attestata intorno ai 44 miliardi di euro. Anche se inferiore del 10% rispetto al 2019, questo dato rappresenta un notevole miglioramento rispetto al 2021.

Guardando al confronto tra il 2019 e il 2023, nel periodo gennaio-agosto si registra un calo del 5,6% rispetto agli stessi mesi del 2019, con un calo più significativo nel mese di luglio. Tuttavia, l’aumento di turisti stranieri negli altri mesi ha contribuito a ridurre questo gap. La Campania si distingue positivamente in questo confronto, con arrivi sostanzialmente tornati ai livelli pre-Covid del 2019 e presenze in aumento del 26%. Mentre la spesa cresce del 31%, superando i dati nazionali.

L’indagine ha anche esaminato la situazione delle strutture ricettive, rivelando un incremento costante nel numero di esercizi extra-alberghieri in Campania. Con un aumento di quasi un terzo negli ultimi dieci anni, portando il totale a 9.000 nel 2022. La proliferazione degli esercizi extra-alberghieri, come B&B e case vacanza, ha rappresentato l’81% dei soggiorni. Anche se i posti letto sono ancora prevalentemente nelle strutture alberghiere (54% rispetto al 46% delle case vacanza).

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