Ad imageAd image

De Paola sulla vicenda scommesse: “Importante capire le dimensioni del fenomeno”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Paolo De Paola, giornalista, ha parlato della vicenda scommesse nel mondo del calcio all’interno del suo editoriale per Sportitalia. Queste le sue parole: “La vicenda scommesse non riguarda solo il calcio, è uno spaccato della società italiana. Chi non vedeva l’ora di vomitare il proprio odio nei confronti di un mondo ‘ricco e arrogante’, chi non aspettava altro per bollare come ludopatici giovani, probabilmente vittime di un disagio sociale dopo la pandemia, chi, infine, complottista incallito, ha certamente immaginato partite truccate e raggiri ai danni della squadra per cui tifa. Tanta, ma tantissima ipocrisia. Appena il pallone tornerà a rotolare per il campionato, ciascuno rientrerà all’ovile di una passione che non può essere modificata o mortificata da nessuno scandalo. Le condanne già emesse rientreranno con fastidio, le accuse saranno smorzate da accurate tesi difensive. Non è importante il numero dei giocatori coinvolti, né le rivelazioni, a rate, di improbabili personaggi con il dente avvelenato verso i calciatori”.

Qui è fondamentale capire le dimensioni della vicenda” – Continua De Paola – “I confini sociali del fenomeno che riguarda principalmente delle persone sofferenti, non dei bambini viziati. E poi c’è il filone della malavita che apre completamente un altro discorso sul quale si indaga da tempo e che spesso si è arenato nel nulla. Si parla di affari per più di 25 miliardi, una fetta colossale di introiti mancati per lo Stato. È questo il punto cruciale e non condannare questo o quel giocatore appartenente alla squadra “nemica”. Far finta di sapere, da lungo tempo, che questa vicenda attanaglia il calcio non aiuta a svelare il merito delle cose che accadono. Sappiamo, con certezza, che i calciatori hanno tutti effettuato scommesse sulla propria disciplina? No. Ancora peggio: abbiamo la sicurezza che hanno puntato su partite in cui erano coinvolti personalmente? No”.

TAG:
Condividi questo articolo