Ad imageAd image

Garcia: “La Fiorentina ci somiglia. Mario Rui vuole giocare di più. Rrahmani quasi recuperato”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
5 Min di lettura

Rudi Garcia parla in conferenza stampa. Lo fa non nel giorno della vigilia di Napoli-Fiorentina, ma 24 ore prima. Queste le sue dichiarazioni: “Io ho l’abitudine di dire che la gara più importante è sempre la prossima che arriverà. Siamo a pari punti, siamo terzi e vogliamo rimanere tra le prime quattro e per farlo dobbiamo battere una Fiorentina che è una buona squadra e che ha giocato con qualità l’inizio di stagione. Per quanto riguarda la formazione ho ancora la giornata di domani per capire. Al momento sembra che stiano quasi tutti bene. Ho guardato la partita della Fiorentina ieri ed anche se cambiano i calciatori di volta in volta non cambia il suo modo di giocare. E’ una delle squadre che ha fatto più gol di testa in campionato e ci somigliano perché provano sempre a fare recupero palla nella metà-campo avversario. Sappiamo contro chi giochiamo ma siamo il Napoli, giochiamo in casa e vogliamo continuare questa striscia di vittorie prima della sosta. Ho sempre detto che se siamo in grado di fare tre vittorie di fila sappiamo migliorare tanto”.

Cosa manca ancora al Napoli di Garcia per essere la squadra che vorrebbe il suo allenatore: “Essere in grado di chiudere le partite con un clean-sheet aiuta tanto. Perché siamo forti. Siamo la squadra che subisce meno occasioni da gol in Serie A. Concediamo il minimo di tiri agli avversari ma dobbiamo migliorare l’efficienza difensiva. Dobbiamo continuare a non dare punti di riferimento all’avversario ma dobbiamo subire meno gol”.

Com’è la situazione degli infortunati? Gollini e Juan Jesus dovrebbero riprendere con il gruppo settimana prossima, con gradualità. Amir è quasi recuperato, vediamo domani come sta. Non varrebbe la pena rischiarlo ma se è disponibile non vale la pena di lasciarlo ancora fuori. Abbiamo ancora l’allenamento di domani e se non siamo in emergenza, la coppia Ostigard-Natan sta facendo benissimo, allora stiamo bene così. L’importante è che non vada in Nazionale, altrimenti sarebbe un problema”.

Vuole replicare all’agente di Mario Rui? “Se replico ogni volta che c’è un agente che piange, passerò sempre il mio tempo a farlo. L’importante è parlare con il calciatore. Lui non condivide le cose che ha detto il suo agente. Abbiamo un rapporto sano con il calciatore, che è venuto da me, vorrebbe giocare di più, chiaramente, ma gli ho spiegato che non ci sono problemi. E’ a disposizione e darà il suo contributo. C’è da dire che ho sempre cercato terzini sinistri forti ed affidabili in ogni club in cui ho allenato e qui ne ho due. E poi la società ha gestito bene questa cosa qui così come dovrebbe essere”.

Perché Lindstrom ha poco minutaggio? “Lui è arrivato tardi, come Natan, e quando arrivi tardi non è semplice inserirsi. Noi giochiamo in maniera diversa rispetto a come giocava il Francoforte, la sua ex squadra. Sta entrando nei nostri schemi, può giocare sulla fascia o a ridosso delle punte. E poi è necessario che migliori le ultime prestazioni. Lasciamogli tempo, lavora bene durante l’allenamento. Io faccio di tutto per aiutarlo, ha solo bisogno di tempo che può aiutarci tanto”.

La sosta può rappresentare un bene o un male? “Il calendario è questo qui, non possiamo decidere. L’importante è fare in modo di vincere domenica, per lasciarci con un risultato positivo e per evitare di dare biscotti alla stampa. Inoltre l’importante è che tornino senza infortuni”.

La coppia Ostigard-Natan è granitica. Ma quando torneranno Rrahmani e Juan Jesus? “Vedremo. Il futuro ci darà una risposta”.

Il gol beffa, come quello subito col Real Madrid, è solo sfortuna? “Potevamo soprattutto fare meglio. Non si può lasciare Valverde tirare da 25 metri senza che nessuno lo vada a disturbare. Dobbiamo fare meglio in queste situazioni”.

Una curiosità su questo Consiglio dei Saggi, come funziona? “Lo ho sempre fatto in tutti i club in cui sono passato. E devo dire che, in una circostanza, in un club, ci sono stati giocatori che non facevano parte di questo gruppo e che ne hanno fatto uno parallelo. Comunque sono abituato cos’, è dall’inizio della stagione che lo ho formato, di solito lo convoco io. Poi c’è una loro organizzazione interna che lascio fare”.

TAG:
Condividi questo articolo