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Marino: “Sostituire Osimhen? Non lo avrei mai fatto”

Simone Meola
Simone Meola
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Le parole dell’ex ds del Napoli

Pierpaolo Marino, ex ds del Napoli, è intervenuto nel corso della trasmissione ‘Si Gonfia la Rete’ parlando dell’inizio di stagione non entusiasmante dei Campioni d’Italia. Sino ad ora gli azzurri in cinque gare di campionato hanno totalizzato 8 punti (2 pareggi, 1 sconfitta, 2 vittorie). Queste le sue dichiarazioni:

L’inizio di stagione del Napoli? Il commento non può essere positivo sia per il gioco espresso dalla squadra sia per alcuni aspetti estetici che vengono fuori. È una situazione che in questo momento non è commentabile con entusiasmo, ma c’è tutto il tempo per recuperare”.

L’importanza del direttore sportivo secondo Marino:
“Se l’assenza di un ds di campo può pesare? Certo, Mauro Meluso che è un bravissimo direttore sportivo, non ha il curriculum tale da potersi confrontare con una squadra fresca di scudetto in maniera carismatica.
A Bologna è stata una prestazione un po’ migliore, ma il Napoli con la rosa che ha, avrebbe dovuto fare una partita diversa. L’allenatore deve stare molto attento ad avere dei punti di riferimento importanti nella squadra mentre tutti assimilano le sue idee. Sono quei giocatori bandiera a cui far capire che sono imprescindibili”.

Il commento sulle decisione di Rudi Garcia di sostituire Osimhen nella sfida di ieri sullo 0-0:
“Parlando delle ultime edizioni della mia Udinese, gli allenatori non si permettevano di cambiare De Paul se non lo richiedeva lui o se la partita non richiedeva una mossa tattica imprescindibile. Anche da un punto di vista psicologico non avrei toccato Osimhen che poco prima aveva sbagliato un rigore”.

Il tweet emblematico di De Laurentiis – cosa significa secondo l’ex ds del Napoli?
“Il tweet di De Laurentiis? A me sembra che il tweet di Aurelio sia sibillino. Perché può essere ironico e concreto o reale. Può essere interpretato sia in modo positivo che negativo. Non riesco a dare un’interpretazione, ma se vuole dire qualcosa sa dosare le parole. Sembra dire tutto e niente quel tweet, forse anche perché c’è il turno infrasettimanale e nessuno si mette a toccare l’equilibrio di una squadra quando mancano due giorni ad una partita. Penso che quando il Napoli giocherà le partite che deve giocare, uscirà fuori”.

Ha concluso parlando degli episodi in campo e del suo trascorso all’ombra del Vesuvio:
“Episodi di calciatori in campo? Sono accaduti anche a me, ma sono molto sanguigno, il giorno dopo raduno la squadra e riprendo il giocatore davanti a tutti perché quella è la cosa che gli fa più male. Non mi trattengo, intervengo subito, riunioni su riunioni anche coinvolgendo l’allenatore che è un dipendente dell’area tecnica. Un direttore è libero di intervenire nella squadra.
Il Napoli deve considerare che l’Udinese ieri ha disputato un’ottima partita, non è stata sconfitta in maniera clamorosa. La differenza l’ha fatta Terracciano. Sarà una partita difficile per il Napoli, ma se riusciranno a sbloccarla subito si incanalerà in maniera diversa. La classifica comincerà a delinearsi. Anche certi distacchi che sembrano colmabili, nel tempo diventano difficili da recuperare.
Quando portai Hamsik e Lavezzi a Napoli? Ho sempre anticipato un po’ i tempi, anche se il mio reparto scouting lo tenevo collegato a me personalmente e in questo modo c’era una maggiore riservatezza sulle trattative che è basilare per arrivare a chiudere le trattative. Presi anche Gargano quell’anno”.

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