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Bruscolotti: “A Bologna ho visto qualche segnale di ripresa, ma manca freddezza sotto porta”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura

Giuseppe Bruscolotti, ex capitano del Napoli, ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio. Questo il suo commento sulla partita di Bologna: “C’è qualche segno di ripresa, ho visto un Napoli più corto e compatto. Quel che manca è l’incisività sotto porta. Siamo soltanto all’inizio e, pertanto, c’è tutto il tempo per migliorare anche questi aspetti. Ciò detto, ci sono stati atteggiamenti che, seppur brutti a vedersi, sono comprensibili. Si tratta di periodi che un attaccante può attraversare e che determinano il suo umore. Eviterei di drammatizzare. La cosa importante è continuare con il lavoro e trovare la condizione migliore”

Sulla prova di Natan ha dichiarato: “È stata una gara di attenzione e presenza, anche se non è stato sollecitato troppo. Una partita di normale amministrazione, come si soleva dire un tempo. Ha dimostrato una buona visione, denotando una certa tecnica tipica dei difensori brasiliani”

Sulle possibilità che gli azzurri hanno di difendere il tricolore: “Il cammino è ancora lungo, non fasciamoci la testa anzitempo. C’è tutto il tempo per recuperare i punti persi. Soprattutto, sarà importante acquisire la forma ideale. A Bologna, ad esempio, Ho visto un ottimo primo tempo, ed una ripresa in leggero calo. La migliore condizione, però, è chiaro non si raggiunga in un pungo di partite. Ripeto che andrà concesso il giusto tempo per rodare forma fisica e meccanismi di gioco”.

Riguardo a come si sarebbe comportato al posto di Di Lorenzo nel rapportarsi alla polemica di Osimhen nel momento della sostituzione: “Impostare un discorso in campo è difficile. Avrei atteso di rientrare negli spogliatoi. A mente fredda si ragiona meglio”. Sul fatto che Rudi Garcia abbia o meno il gruppo in mano: “Da come parla sembra di sì. Il nervosismo che vediamo in campo, infatti, credo sia dovuto ai risultati recenti. Difatti, eviterei le solite dicerie e processi. Sono in tanti a parlare di un malcontento dello spogliatoio. lo preferirei, invece, che si lasciasse il gruppo sereno e libero di lavorare”

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