Garcia: “Non sento pregiudizi su di me. A Bologna per recuperare i punti persi”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
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L’allenatore rivela: “Contento di Ostigard, può prendere il posto di Rrahmani. Voleva andare via, ma l’ho convinto a rimanere. Sono contento di lui”

Rudi Garcia parla in conferenza stampa alla vigilia di Bologna-Napoli. Dopo la vittoria in Champions in casa del Braga, i Campioni d’Italia si apprestano a disputare la loro terza trasferta consecutiva. Per Garcia sono i primi 100 giorni di Napoli, alla vigilia della 100esima panchina in Serie A: “Un traguardo importante per me. Ma la cosa importante è vincere la 100esima partita. Per quanto riguarda i miei primi 100 giorni qui a Napoli dico che sono molto contento di essere qui e siamo molto motivati, io ed il mio staff. Non ho altro da aggiungere se non il fatto che siamo concentrati solo sul momento attuale e quindi sulla partita di domani”.

Quali sono i problemi e gli ostacoli che ha dovuto affrontare finora? “Sugli infortuni sicuramente spero sempre di avere tutta la rosa a disposizione ma questo non è possibile, perché capitano durante un intero anno. Abbiamo dimostrato di essere una squadra offensiva. Abbiamo sempre fatto gol, anche a Braga ne potevamo fare di più. In campionato abbiamo preso cinque gol, che sono troppi, ma solo su otto tiri in porta, quindi non è che siamo fuori posizione o subiamo tanto. Ci vuole un pò più di efficacia difensiva. Sul gioco possiamo migliorare, anche se ci sono state buone cose, soprattutto nel primo tempo contro la Lazio. Proprio in quella partita abbiamo sbagliato solo il secondo tempo. E’ solo quello che ci ha messo in difficoltà, perché perdere in casa non fa mai bene. Ora dobbiamo recuperare fuori casa i punti persi e andremo a Bologna per questo. Non sarà facile perché giochiamo contro una buona squadra diretta da un buon allenatore (Thiago Motta, ndr). Lo ammiravo quando era calciatore ed ora sono contento che sta facendo bene anche come allenatore. Loro giocano bene, hanno qualità, ma ciò non cambia per noi. Dopo quattro giorni recuperiamo e siamo concentrati su questo. A parte alcuni giocatori che devono tornare al 100% per il resto è tutto normale”.

Garcia teme che ci sia pregiudizio su di lui? “Riguardando i nostri tifosi, io ogni volta che vado in città loro mi incoraggiano e mi dicono che sono con me. Quando parlo direttamente con loro vedo questa cosa. Poi lavoriamo ogni giorno per migliorare. La partita a Braga l’abbiamo vinto meritatamente anche se era possibile mettersi al riparo, facendo più gol, e forse questa cosa non ha consentito di vedere il bicchiere mezzo pieno. Vincere in Champions non è mai una cosa ovvia. Ora siamo messi bene e aspettiamo questa grande sfida contro il Real Madrid con i nostri tifosi. Ma ora torna il pane quotidiano del campionato, siamo quinti e vogliamo vincere per tornare tra le prime quattro”.

Quale sarà il principio delle rotazioni in questo periodo di partite ravvicinate: “Io ho una rosa forte soprattutto in attacco. Ho la possibilità di cambiare i giocatori e mantenere una qualità molto alta. Gli esterni, chiaramente, sono quelli più esposti, perché devono attaccare ma devono anche dare una mano in difesa. Mi riferisco, in particolare, a uno come Matteo Politano. Ovviamente rotazioni ci saranno tra una partita e l’altra, ma durante la partita c’è chi inizia e chi subentra nel secondo tempo per dare una mano e migliorare. Con lo staff abbiamo riflettuto su questo, alla luce delle tante partite ravvicinate. In nove giorni giocheremo quattro partite e non sarà mai possibile iniziare e finire con lo stesso undici. I ragazzi lo sanno: conto su tutti loro, devono essere pronti. L’atteggiamento collettivo della squadra è la cosa più importante”.

Cosa intende per migliorare nella ricerca della continuità? “Gestire tutta la gara. Quando si fa un primo tempo contro la Lazio così bello, poi non dobbiamo fare meno bene nel secondo tempo, com’è accaduto. La nostra squadra deve essere in grado di tenere ai suoi principi come pressing alto, possesso palla, ma deve anche sapersi adattare al momento, come con il Braga allorquando dovevamo essere più efficaci negli attacchi in contropiede”.

Il Napoli è la squadra che in Europa subisce meno tiri in porta, eppure ha subito già troppi gol. E poi l’assenza di Rrahmani può essere un problema a tal proposito? “Non conoscevo questa statistica. Su 8 tiri in porta subiti abbiamo preso cinque gol. In parte è dovuto a sfortuna ed in parte a episodi difficili da gestire. La squadra difende bene in undici, lo ha dimostrato, ma dobbiamo essere più bravi a prendere meno tiri nello specchio. Amir è uno dei nostri punti di forza, ma io sono contento di Ostigard. Io l’ho tenuto a tutti i costi, nonostante volesse andare via. E’ un difensore forte di testa, con una mentalità eccezionale. Sono tranquillo sul fatto che sappia sostituire Rrahmani. Ora abbiamo tre difensori centrali, dovrò inventarmene un quarto se serve. Ma sono tranquillo. Speriamo di recuperare Amir al più presto ma questo infortunio ce l’ha già dalla prima partita con il Kosovo. Tra di noi ci siamo detti che fa un pò male pensare che abbiamo fatto due partite da 90′ in Nazionale mentre io ho dovuto risparmiarlo a Genova e l’ho perso per infortunio a Braga. Ecco, questo dispiace”.

Cajuste recupera e poi Anguissa è sottotono: “Jens dobbiamo recuperarlo. Vediamo già oggi se può tornare in gruppo o no. Frank ha alternato cose buone ad altre meno. Ha giocato su un livello meno importante. L’anno scorso ha fatto una stagione pazzesca ed è normale che ci aspettiamo sempre di meglio da lui. I giocatori, però, non sono delle macchine: a volte dipende dalle situazioni e dai momenti. Non mi preoccupo di lui”.

Ma De Laurentiis cosa ha chiesto a Garcia: lo Scudetto o il quarto posto Champions? “L’ho già detto all’inizio della stagione: il Napoli è un club che deve giocare la Champions ogni anno. Per cui dobbiamo finire tra le prime quattro. Ma quando sei Campione d’Italia c’è l’ambizione di difendere, anche con gli artigli, lo Scudetto che abbiamo sul petto. Ma ora penso soprattutto a domani, al Bologna. Il resto è troppo lontano”.

Garcia pensa a qualche cambio per Bologna? “Alcuni sì, ma poi, come ho detto, la squadra non è stanca. Potremmo anche ripartire con gli stessi e poi gestire a gara in corso dando freschezza. C’è anche questa possibilità”.

Il modulo di partenza sarà sempre una certezza: “Come base abbiamo il 4-3-3 ma a me piace che, con gli stessi calciatori in campo, possiamo usare più moduli diversi, senza fare un cambio. Forse domani sarà così”.

A volte sembra che Osimhen sia troppo solo e Kvara non segna più: “Spero che Kvara ritrovi il gol abbastanza in fretta. Gli ho parlato: se si fissa su questo, il gol non lo farà. Se invece gioca leggero ed ha piacere anche a difendere e ad aiutare la squadra, allora tornerà il gol e la fiducia. Su Victor spero che, viste tutte le occasioni che ha avuto a Braga, le avrà anche a Bologna e nelle partite successive. Perché questo vuol dire che segnerà almeno un gol a partita. Lui è uno dei migliori attaccanti al mondo e non mi preoccupa”.

Col Braga si è visto un Napoli che si è abbassato troppo in difesa: “Non è un problema di abbassarsi troppo, ma perdere dei palloni pericolosi che ti mettono in disequilibrio. Sia il gol che abbiamo preso sia il palo al 95′, non ricordo che Meret abbia fatto tante cose durante la partita. E’ vero che abbiamo subito troppi tiri ma non dobbiamo dare opportunità all’avversario quando abbiamo noi il pallone. Dobbiamo migliorare nelle scelte”.

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