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Le Nazioni Unite chiedono regole severa per l’uso delle IA nelle scuole

Matteo Calitri
Matteo Calitri
2 Min di lettura

L’Unesco, l’organismo educativo delle Nazioni Unite, ha emesso una guida che sollecita regole rigorose sull’uso degli strumenti di intelligenza artificiale, nelle scuole. Questa guida evidenzia la necessità di affrontare le sfide etiche legate all’introduzione della IA nell’ambiente scolastico.

L’Unesco avverte che le autorità pubbliche non sono preparate ad affrontare le complesse questioni etiche associate all’implementazione di programmi di IA nelle aule. L’organismo sottolinea anche il rischio che fare affidamento su tali programmi invece che su insegnanti umani possa influire sul benessere emotivo dei bambini e renderli vulnerabili alla manipolazione.

Audrey Azoulay dell’Unesco afferma che l’intelligenza artificiale generativa può rappresentare un’opportunità significativa per lo sviluppo umano, ma allo stesso tempo può causare danni e pregiudizi. Azoulay sottolinea che l’integrazione della IA nell’istruzione richiede un impegno pubblico e normative adeguate da parte dei governi.

Se utilizzati in modo responsabile, gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero aiutare i bambini con bisogni speciali e svolgere il ruolo di assistenti di ricerca. Tuttavia, per garantire la sicurezza ed efficacia di questi strumenti, è fondamentale coinvolgere insegnanti, studenti e ricercatori nel loro sviluppo e regolamentarne l’uso.

La guida dell’Unesco raccomanda l’istituzione di un’età minima per l’uso di ChatGpt e strumenti simili nelle scuole, stabilendo che non dovrebbero essere utilizzati da bambini di età inferiore ai 13 anni. Tuttavia, molti commentatori ritengono che questa soglia sia troppo bassa e sostengono norme che aumentino l’età minima a 16 anni.

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