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Le mosse di mercato aprono delle incognite sulla difesa. La coppia Natan-Juan Jesus è all’altezza?

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
4 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Partito Kim Min Jae numerosi incognite avvolgono la difesa. Possono Natan e Juan Jesus non far rimpiangere il coreano oppure la società ha sbagliato nelle proprie valutazioni

Difesa Napoli. Archiviato il capitolo calciomercato è il momento dei bilanci sull’andamento dell’estate azzurra. La grande cessione c’è stata e risponde al nome di Kim Min-Jae. Una perdita importante per la rosa del Napoli, che però non ha il sapore della disfatta. Se è vero che le grandi squadre si costruiscono su delle difese forti, è altrettanto innegabile che buona parte dell’ambiente partenopeo alla fine dello scorso campionato, allertato dalle cifree monstree che circolavano per Osimhen, avrebbe firmato per la cessione di un solo big.

Anche se percepita come meno dolorosa, dunque, la perdita del coreano Kim apre tuttavia numerosi punti di domanda circa la difesa azzurra. Alla cessione del miglior difensore della Serie A, infatti, non ha fatto seguito un acquisto dal nome altisonante. De Laurentiis, in linea con la filosofia del club, ha deciso di puntare su un nome sconosciuto, giovane e dalle indiscutibili possibilità di crescita: Natan.

© SSC Napoli

Il brasiliano classe 2001 è stato prelevato dal Bragantino per la cifra di 10 milioni di euro. Un investimento modesto che però rispetta la progettualità della società. Rudi Garcia, per ora solo con le parole, ha affermato di credere molto nel ragazzo. Sottolineando, però, come questo abbia bisogno di tempo per potersi ambientarsi e abituarsi sia ai ritmi che agli schemi tipici del calcio italiano.

Alle parole sono anche seguiti i fatti. Così il tecnico francese ha dimostrato con le proprie scelte di preferire l’esperienza di Juan Jesus al fianco dell’inamovibile Rrahmani. Un ballottaggio che ha visto vincitore l’ex Roma sia rispetto a Natan che ad Ostigard. Riguardo quest’ultimo, Rudi Garcia dimostra una certa continuità con il suo predecessore Spalletti. Anche il tecnico di Certaldo, infatti, nella scorsa stagione ha stilato delle chiare gerarchie che hanno sempre visto Jesus in vantaggio rispetto al difensore ex Genoa.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Tutte le scelte hanno un prezzo, nel calcio come nella vita. Quelle di mercato, poi, se felici possono regalare grandissime soddisfazioni, ma se sbagliate consegnano scenari da incubo e di contestazione.

Per questo solo l’esame del tempo può decretare se la coppia Natan-Juan Jesus possa sostituire un top player come Kim Min-Jae. Ad oggi, giorno dopo la sconfitta contro la Lazio, la tendenza pessimista ha preso il sopravvento. I tifosi già rimpiangono il loro ex idolo coreano e accusano la società, che lo scorso anno idolatravano per le proprie scelte, di spilorceria. Giudizi senza alcun dubbio affrettati e guidati solo dalla poca pazienza tipica del tifoso.

Il Napoli ha cambiato poco, ma ha comunque cambiato. Lo stravolgimento più importante, oltre a quello difensivo analizzato fino a questo punto, è quello con protagonista la guida tecnica. Per tanto è impossibile poter pensare che in così poco tempo di lavoro insieme le dinamiche e gli schemi possano essere affinati tanto quanto lo scorso anno. Serve pazienza e tranquillità. Parafrasando una massima: Roma non è stata costruita in un giorno, non si capisce perchè Napoli debba esserlo.

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