La sessione di Calciomercato estiva si è conclusa. La Serie A, complice anche il rinnovamento di squadre big come Milan ed Inter, si è piazzata al terzo posto tra i campionati europei ad aver speso di più. Con i suoi 850 milioni, infatti, il massimo campionato italiano ha superato Liga e Bundesliga, posizionandosi un gradino sotto alla Ligue 1 (900 milioni). Di tutt’altra categoria la Premier League, che con i suoi 2,8 miliardi di euro spesi ha strappato di gran lunga il primo posto in classifica.
Eppure in un mercato così ricco le squadre italiane hanno fatto ricorso a molte operazioni in prestito oppure hanno pescato nel mare degli svincolati. L’eccezione a questa tendenza arriva proprio da Napoli. La dirigenza di Aurelio De Laurentiis, infatti, ha preferito operazioni a titolo definitivo, assicurandosi i cartellini di giocatori promettenti. L’unico profilo arrivato con diritto di riscatto è quello di Pierluigi Gollini.
Questa scelta della società non solo dimostra una certa forza dal punto di vista economico, ma sottolinea, qualora fosse necessario, la bontà del bilancio partenopeo. Molti club, di fatti, concludono operazioni con obbligo di riscatto solo per rientrare nei paletti del Fair Play finanziario imposto dalla Uefa. Un piccolo escamotage che punta a spostare gli oneri di un cartellino da una stagione all’altra, permettendo così un margine di manovra maggiore.
Gli acquisti del Napoli e le relative formule
Elia CAPRILE dal Bari a titolo definitivo
Pierluigi GOLLINI dall’Atalanta in prestito con diritto di riscatto
NATAN dal Bragantino a titolo definitivo
Jens CAJUSTE dal Reims a titolo definitivo
Walid CHEDDIRA dal Bari a titolo definitivo
Jesper LINDSTROM dall’Eintracht Francoforte a titolo definitivo
Giacomo RASPADORI dal Sassuolo a titolo definitivo, scattato riscatto
Giovanni SIMEONE dall’Hellas Verona a titolo definitivo, esercitato riscatto