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Platini attacca Infantino, Blatter e Ceferin: “Sono importanti solo nei palazzi”

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
2 Min di lettura

Michael Platini, ex presidente della Uefa, è stato intervistato dal Corriere della Sera. Nel corso della chiacchierata ha parlato degli scandali Fifa di cui è stata parte in causa, per poi essere considerato estraneo dal Tribunale Svizzero. Queste le sue parole sulla vicenda: “Io sapevo di non avere nulla da rimproverarmi, ho sempre fatto tutto correttamente. Ho visto la sofferenza della mia famiglia e delle persone che mi sono vicine. La battaglia che ho condotto era contro l’ingiustizia. L’obiettivo di quella campagna era di farmi fuori dalla FIFA. Mi hanno messo sotto accusa le commissioni della Fifa che gestiscono loro”.

“Appena si è usciti dal mondo dei funzionari del calcio” – Continua l’ex Juventus – “La giustizia ordinaria mi ha dato ragione. E per me, ovviamente, conta quello. Fuori dagli apparati del calcio ho vinto, dentro ho perso. Per questo non mollerò, è stata un’ingiustizia. C’è gente che mi ha fatto del male, molto. Non mi interessa tanto dell’universo FIFA. Per Infantino, Ceferin quel mondo è tutto perché non hanno vissuto niente prima e, fuori da lì, sono nessuno. Non hanno mai giocato al calcio. Loro, come Blatter, sono diventati importanti là, dentro quei palazzi, e sono importanti solo là. Ho sofferto per dieci giorni, mi sono battuto per difendermi ma poi ho presto capito che la verità era solo che volevano farmi fuori, e basta”.

Sul suo futuro si è così espresso: “Per ora non c’è una prospettiva. Ho già fatto tutto. Sono stato calciatore, allenatore, dirigente. E dunque bisognerebbe ci fosse un progetto interessante, nuovo, strano, davvero rivoluzionario. Oggi ho 68 anni, sono segnato da quarant’anni di pressione, di costante esposizione. Mi hanno fatto diverse proposte, ma ho sempre rifiutato. Ora sto godendo la mia vita“.

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