Il futuro della Ferrari raccontato dal team principal della scuderia
Frederic Vasseur, team principal della Ferrari, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport facendo un bilancio della stagione 2023 e guarda al futuro.
“Stiamo cercando di capire come rendere la monoposto più facile da guidare nel 2024. Nel frattempo stiamo assumendo nuovi ingegneri che ci daranno una mano”. La F1 tornerà dopo la pausa estiva nel weekend del 25-27 agosto per il Gran Premio d’Olanda.
“Non ci aspettavamo questi risultati, ma in questi casi è importante capire come si reagisce come gruppo. E la reazione è stata buona. Tornare al vertice richiede tempo. Poi in gara, sul passo, la differenza è molto maggiore. Una spiegazione può essere che la Ferrari sia difficile da guidare: e se su un giro secco puoi prendere rischi e tenerla al limite, in corsa non è possibile e caliamo di prestazione. È una questione di aerodinamica. Nel 2022 eravamo a posto, abbiamo cercato di fare ancora meglio in inverno ma a volte portare qualcosa all’estremo complica la vita al pilota, perché la vettura quando si muove diventa imprevedibile”.
Sulle prestazioni dei piloti
Vasseur analizza anche le prestazioni a metà stagione di Charles Leclerc e Carlos Sainz. “Se sono contento di loro? Si può sempre fare meglio, sia come squadra che come piloti – aggiunge il team principal della Rossa -. Charles non si aspettava una stagione così e all’inizio ha spinto più del dovuto, ora sembra aver digerito meglio la situazione. Lui è un impulsivo, se qualcosa non va bene non si trattiene ma a volte è meglio prendere tempo e analizzare i dati con più calma. Carlos è molto consistente ed è un buon riferimento per noi. Finora, se si guarda alle qualifiche, è stato più all’altezza di Charles rispetto al passato”.
Infine Vasseur ha risposto a una domanda sui rumors di mercato che vedrebbero la Ferrari in trattativa con Lewis Hamilton:
“Parlo con Lewis a ogni weekend di gara, ha corso per me vent’anni fa e siamo ancora vicini – conclude -. Chiaramente se ci vedono insieme nel paddock viene fuori un polverone, ma il rapporto è rimasto. Non voglio paragonarlo ai nostri piloti, ma il contributo di un top driver non è solo di guida, è anche tecnico, di strategia. Può aiutare a ingaggiare un ingegnere per esempio. E in questo caso se hai Hamilton, Verstappen ma anche Leclerc è più facile…”.