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Ventura: “La Roma di Garcia giocava diversamente rispetto al Napoli di Spalletti”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
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© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Gian Piero Ventura, primo allenatore a fermare Garcia nel 2013 con il Torino: “Credo che la Roma di Garcia sviluppasse tematiche leggermente diverse rispetto al Napoli. Il Napoli la profondità la prendeva con Osimhen, Garcia la prendeva con Gervinho e Salah. Giocava nell’aggressione alle spalle e non con un calcio ragionato come quello del Napoli quest’anno. Oggi Garcia in una squadra che ha sfiorato la perfezione quest’anno, quindi portare nuove idee è un fatto complicato. Il calcio fa parlare chiunque quindi si può dire tutto il contrario di tutto, adesso l’unica cosa è l’augurio che dicevo prima che qualsiasi modifica non vada a tarpare le ali, ma a migliorare i risultati, cosa difficile perché il Napoli ha sfiorato la perfezione come dicevo prima. Credo che Garcia abbia stimoli enormi, ma ha preso un prodotto talmente perfetto che spero riesca a mantenerlo tale”.

Sull’addio di Spalletti? “La squadra era assolutamente competitiva e giocava divertendosi, era il massimo che un allenatore potesse pretendere. Ci saranno dei motivi dove è impossibile sindacare non mettendosi dentro. Mi metto nei panni di un tifoso napoletano, è un peccato perché quando si crea quell’alchimia tra squadra, società e allenatore è un peccato interrompere perché il Napoli ha vinto lo scudetto e ha il rammarico di non aver potuto proseguire in Champions. È stato sfortunato a perdere Osimhen, Simeone e Raspadori, senza quei problemi sarebbe potuto arrivare in fondo. Quando cambi allenatore è evidente che qualche modifica verrà apportata perché il nuovo tecnico avrà il suo modo di vedere il calcio. L’augurio da tifoso del calcio è che anche se dovesse cambiare qualcosa, rimanga lo spirito e la voglia di giocare che ha fatto vedere il Napoli quest’anno.

Dopo quella fatidica gara Garcia si arrabbiò perché esultai al gol di Cerci e secondo me non meritavamo di perdere. E lui disse ‘come mai quando fa gol alla Juventus non esulta e quando fa gol contro di noi sì?’. Sono cose che fanno parte del calcio. 

“Quando si è parlato di Conte e Gasperini in chiave Napoli mi sembrava strano per la struttura di squadra diversa da quella del Napoli – commenta Ventura – Era impensabile cambiare il modulo togliendo giocatori come Lobotka e Kvaratskhelia. Il problema è come viene sviluppato il gioco. Un giocatore in due modi di interpretare può sviluppare tematiche differenti e produrre di più o di meno. Garcia ha un impegno per cui va aiutato e supportato perché non è facile migliorare il Napoli anche se ci sarà sicuramente un po’ di mercato per alzare l’asticella. Era talmente codificato tutto che sono equilibri delicati che vanno analizzati con calma e oleati più che cambiati”.

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