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De Laurentiis: “Ho una lista di 40 nomi e Italiano non è tra questi. Non vendo nessuno, per ora”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
7 Min di lettura

Aurelio De Laurentiis presenta il ritiro del Napoli a Castel di Sangro. Per preparare la prossima stagione, gli azzurri ripeteranno il binomio Trentino-Abruzzo, con prima parte della preparazione a Dimaro-Folgarida dal 14 al 25 luglio, e seconda parte a Castel di Sangro, dal 28 al 12 agosto.

Da Palazzo Petrucci, a Posillipo, sede della conferenza stampa di presentazione, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, un anno fa, lanciò la sfida tricolore pronunciando le ormai parole famose “Faremo di tutto per riportare lo Scudetto a Napoli”. E lo Scudetto, un anno dopo, è arrivato. Ed ora? Quest’anno? Si parte dalla ricerca dell’allenatore: “Vedremo con chi, perché stamattina ho verificato una lista che da 22 era diventata di 40 nomi. E per ognuno di questi bisognava verificare la disponibilità, capire chi hanno di fronte, se sono adatti per un 4-3-3, che deve essere quello e non può essere altro, se sono adatti per una linea di attacco e di difesa molto alta. E’ un discorso che richiede tempo, poi bisognerà capirne il carattere, se sono correttamente e culturamente immettibili in una cultura partenopea. Sono interviste che non si possono risolvere in pochissimo tempo. Anche perché bisogna dare l’opportunità alla controparte di accettare o meno le proposte”.

Qual’è il nuovo “annuncio” di De Laurentiis per la prossima stagione? “Cosa mi aspetto di fare? Credo che abbiamo una squadra forte. Con lo Scudetto abbiamo inaugurato un ciclo ed immagino che questo ciclo possa durare per anni. Spero di aver iniziato un ciclo. Non vendo nessuno, almeno per ora. Mi batterò con tutte le mie forze e la capacità imprenditoriale per ripetermi. Poi dipende anche dagli incidenti di percorso che si possono avere e da quanto si rafforzeranno le altre. Dobbiamo rafforzarci di più in Europa”.

Ma ADL non ha rammarichi per il doppio confronto perso contro il Milan, piuttosto rivela che gli ha dato molto fastidio lo 0-4 in campionato: “Perché a me non ha dato molto fastidio la partita di Champions contro il Milan a Napoli o a San Siro, ma la partita di campionato persa malamente. Quella mi ha sconcertato, perché tu non puoi essere il Napoli che vince il campionato e poi perdi in quella maniera, contro una squadra abbordabilissima, che ha fatto molti meno punti di noi e che in Champions è uscita contro l’Inter. Nel doppio confronto non ho nulla da dire, perché se avessimo segnato il rigore staremmo parlando d’altro. E’ lo 0-4 in campionato che mi ha sconvolto. Mi son detto ‘che cosa gli ha preso?’, ‘quella non è la squadra nostra’. Poi siamo abituati oramai a dire ‘ci può stare’, ma cosa? Non ci può stare! Per cui io sto ripassando anche quella bruttissima serata, forse la peggiore degli ultimi 18 anni. Ci sono rimasto veramente male. Non si può arrivare ad un doppio appuntamento così importante con quella sconfitta. Si può anche pensare che perdiamo perché non gli vogliamo dare vantaggi. Ma perché perdere 0-4? Si poteva perdere anche 0-1 o 0-2. Ma 0-4 si svuota uno stadio”.

Ma c’è una data limite entro la quale pensa di sciogliere le riserve sul nuovo allenatore? “Non mi pongo mai delle date, perché lavoro con una logica ed una razionalità imprenditoriale. Io guardo le persone negli occhi e deve scattare una certa chimica. Io prima potrò decidere e più sarò soddisfatto per essere operativo sul piano degli orali, prima che degli scritti, durante i vari ritiri. Da noi i contratti si fanno seriamente e magari non essendo tutti abituati ad essere rappresentati da avvocati come ragioniamo noi, dobbiamo lasciare del tempo per decidere se accettare o no. Il tempo limite, massimo, è il 27 giugno. Se entro il 27 giugno ho un allenatore pronto a sedersi con noi, ho 16 giorni per calibrare l’organizzazione del pre-campionato”.

Spunta anche un passaggio sul futuro di Giuntoli: “Non ho bisogno di un manager. C’è già una squadra di management. Giuntoli? Lui non è il capo di questo management. Lui è il Direttore Sportivo, che ha un contratto in essere con noi fino al 30 giugno 2024. Perché dobbiamo parlare di lui?”.

Ma il prossimo allenatore potrebbe essere anche uno che ha già lavorato con ADL? Ogni riferimento a Benìtez è puramente casuale: “Io con gli allenatori che sono stati sulla panchina del Napoli ho un rapporto amicale corretto e corrente. Non credo che farà bene a nessuno ritornare sulla stessa panchina, ma mai dire mai”.

De Laurentiis vedrà Fiorentina-West Ham, finale di Conference in cui è impegnato Italiano: “Questa sera vedrò Fiorentina-West Ham ma non perché sia interessato a Italiano. Io gli ho fatto i complimenti andandolo a salutare nello spogliatoio, evitando qualcun’altro, quando ci ha battuto tre anni fa. Italiano è un bravissimo allenatore ma è impegnato con la Fiorentina e non credo sia corretto andare a rompere gli equilibri in un club di amici che la pensano come me, che fanno le battaglie con me. Poi se Italiano dovesse decidere lui di rompere gli equilibri con il suo club, allora io potrei anche prenderlo in considerazione ma non è nella mia lista dei 40, perché sapendo che ha un altro anno di contratto, cosa che non sapevo. Io non ho nessuna intenzione di pagare alcuna penale, per cui di questi 40 ora dovrò andare a vedere varie situazioni”.

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