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Napoli: dalla trasferta di Verona allo Scudetto di Udine, il percorso degli azzurri

Alessandro Scognamiglio
Alessandro Scognamiglio
10 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Il percorso che ha portato il Napoli al suo terzo Scudetto

Napoli, ecco il percorso che ha portato gli azzurri a diventare campioni d’Italia per la terza volta nella loro storia. Tutto è iniziato con la burrascosa estate che ha visto tantissime cessioni, tra cui anche quelle di vari top player. Ad abbandonare il Napoli sono stati: Koulibaly, Fabian Ruiz, Ounas, Petagna, Insigne, Ospina, Mertens e Ghoulam. Al loro posto sono arrivati: Kim Min-Jae, Ndombele, Olivera, Kvaratskhelia, Simeone, Raspadori, Sirigu (ceduto poi a gennaio) e Ostigard; a gennaio si sono poi aggiunti Gollini e Bereszynski.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

La stagione degli uomini di Spalletti inizia a Verona, e tra lo stupore generale si impongono per 2-5 sul campo dei gialloblu, per poi ripetersi la settimana dopo nell’esordio casalingo contro il Monza con il risultato di 4-0. In queste prime due uscite stagionali la sorpresa più grande ha un solo nome: Khvicha Kvaratskhelia. Il georgiano, arrivato per sostituire Insigne, colleziona 3 gol e 1 assist nelle prime due presenze, e la prima rete al Maradona viene realizzata con il marchio di fabbrica del suo predecessore, il tiro a giro sul secondo palo.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

L’inizio di Stagione

Dopo le prime due vittorie arrivano due stop conseguitivi per gli azzurri, per precisione due pareggi, 0-0 a Firenze con la Fiorentina e 1-1 in casa con il Lecce. Nel match con i giallorossi, nonostante i due punti persi, accade un episodio che si rivelerà determinante per i fini della stagione. Al minuto 25 Alex Meret para un calcio di rigore a Colombo, ciò permetterà al portiere friulano di ritrovare la fiducia smarrita nel corso della precedente stagione.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Arriva poi il primo big match, e anche qui gli azzurri rispondono presenti, 1-2 contro la Lazio all’Olimpico, con due reti di due nuovi acquisti: la prima del difensore Kim Min-Jae, la seconda sempre del solito Kvaratskhleia. Ma mentre tutto sta procedendo nel migliore dei modi ecco il primo ostacolo, Victor Osimhen si infortuna per un mese. Il Napoli perde la sua punta titolare, ma la forza di questa squadra è nel gruppo. Alla prima senza il nigeriano a siglare il gol vittoria è una delle due punte che lo sostituisce, 1-0 con lo Spezia, decide Raspadori.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Vittoria a Milano e prima fuga

Arriva poi un primo scontro Scudetto, i partenopei entrano nella tana del diavolo, detentore del titolo. San Siro è una bolgia ma ciò non spaventa gli uomini di Spalletti che vanno avanti nel punteggio con Politano. I padroni di casa pareggiano poi con Giroud, ma gli azzurri hanno la forza di tornare avanti, e come accadde sette giorni prima un sostituto di Osimhen sigla il gol dei 3 punti. Stavolta è il cholito Simeone.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Il Napoli è inarrestabile e fino al 13 novembre, data della pausa per i mondiali, colleziona solo vittorie. 3-1 con il Torino, 1-4 con la Cremonese, 3-2 con il Bologna, 0-1 con la Roma, 4-0 con il Sassuolo, 1-2 con l’Atalanta, 2-0 con l’Empoli e 3-2 con l’Udinese. In queste gare il trascinatore è nettamente Victor Osimhen, che dalla sfida con il Bologna, match in cui è rientrato in campo dopo l’infortunio, ha collezionato 7 reti in 6 presenze, tra cui le due pesantissime con Atalanta e Roma. Gli azzurri chiudono la prima parte di stagione a +8 sul Milan secondo.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

La mano di Dio

Il campionato si ferma per un mese e mezzo, il motivo è la coppa del mondo che in via eccezionale si disputa in inverno in Qatar. Il popolo napoletano si sa è fortemente scaramantico, e da questa competizione arriva il primo segnale. Dopo ben 36 anni l’Argentina guidata da Leo Messi torna sul tetto del mondo. L’ultima vittoria mondiale dell’albiceleste risaliva al 1986, quando Maradona portò prima la sua nazionale a vincere il mondiale, e l’anno seguente il Napoli sul tetto d’Italia. Iniziano dunque i primi paragoni: 1986 Argentina campione del mondo 1987 Napoli campione d’Italia, 2022 Argentina campione del mondo 2023…

© Official Account Facebook Leo Messi

La caduta degli dei e la dimostrazione di forza

Il campionato riprede il 4 gennaio, e gli azzurri sono ospiti dell’Inter a San Siro. Qui arriva la prima sconfitta degli uomini di Spalletti per mano di una rete di Dzeko, 1-0 e Inter che riapre il campionato. I partenopei però non si scoraggiano e la giornata seguente si impongono per 0-2 a Marassi con reti di Osimhen ed Elmas, proiettandosi cosi a +7 dalla Juventus seconda, con lo scontro diretto alle porte.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Venerdì 13 gennaio il Napoli ospita al Maradona la Juventus in una sfida che potrebbe riaprire o sancire la prima fuga per il campionato. Ciò che accade ha dell’incredibile, la gara termina con un clamoroso 5-1 in favore degli uomini di Spalletti. Il tabellino recita: Osimhen, Kvaratskhelia, Rrahmani, Osimhen e Elmas, inutile la rete di Di Maria che aveva riacceso un minimo di speranza nella tifoseria bianconera. La gara seguente vedrà il Napoli sbancare anche l’Arechi di Salerno per 0-2, e toccare al giro di boa quota 50 punti.

© SSC Napoli

Partenopei in fuga

Il girone di ritorno inizia nel migliore dei modi per gli uomini di Spalletti, 5 vittorie nelle prime 5 gare: 2-1 con la Roma, 0-3 con lo Spezia, 3-0 con la Cremonese, 0-2 con il Sassuolo e 2-0 con l’Empoli. 15 punti, 10 gol fatti e un solo gol subito. Tutto ciò porta gli azzurri ad accumulare un grandissimo vantaggio e a ritrovarsi al termine della 24°giornata a +18 sull’Inter seconda in classifica

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Il mese di marzo si apre con la seconda sconfitta stagionale, la prima al Maradona, per mano della Lazio che si impone per 0-1. come accadde pero dopo il KO di Milano i partenopei non si sono demoralizzati e hanno ripreso subito a vincere infilando due successi consecutivi con Atalanta e Torino, rispettivamente per 2-0 e 0-4, arrivando cosi alla sosta nazionali di marzo con un vantaggio di 14 punti sulla Lazio seconda.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

La caduta di aprile

Nel quarto mese dell’anno il Napoli ha iniziato ad accusare la stanchezza, subendo un forte calo fisico e mentale. Il mese è iniziato con una clamorosa sconfitta per 0-4 ai danni del Milan, seguita da una protesta del tifo organizzato contro la società. Arriva poi una vittoria a Lecce molto fortunosa per 1-2 e un pari in casa con il Verona per 0-0. Unica nota positiva è che nella gara con i gialloblu il tifo organizzato è riuscito a riappacificarsi con De Laurentiis.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

La vittoria di Torino

Nonostante un mese non brillante ad aprile arriva quella che forse è la vittoria più importante. La squadra di Spalletti sbanca l’Alianz Stadium di Torino per 0-1 al 93° grazie ad una rete di Raspadori, la seconda in campionato per lui dopo quella in casa con lo Spezia. Tre punti che portano il Napoli ad un solo successo dal tricolore in caso di non vittoria della Lazio nella prossima giornata. I biancocelesti cadranno poi a San Siro con l’Inter, ma Di Lorenzo e compagni non riusciranno ad ottenere il successo che serviva contro la Salernitana, rimandando così gli eventuali festeggiamenti alla gara di Udine.

© Il Mio Napoli

Dopo 33 anni di attesa

4 maggio 2023, la data che resterà scolpita nella storia del SSC Napoli. Gli uomini di Spalletti hanno bisogno di un punto alla Dacia Arena per conquistare il titolo di campioni d’Italia. I bianconeri si portano in vantaggio con Lovric, e il primo tempo si conclude con il punteggio di 1-0. La paura di sfumare un altro match point dopo quello con la Salernitana inizia a crescere, ma al 52°Osimhen sigla la rete Scudetto. 1-1, punto conquistato e dopo 33 anni Napoli può esplodere di gioia.

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