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Il sindaco di Pontecagnano dopo l’aggressione al tifoso napoletano: le sue parole

Simone Meola
Simone Meola
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Dopo i fatti accaduti nella giornata di ieri, in provincia di Salerno, a Pontecagnano, il sindaco Giuseppe Lanzara ha lasciato alcune dichiarazioni condannando l’accaduto

A Pontecagnano è bastato poco per rovinare la festa a un tifoso napoletano che nulla stava facendo se non gioendo per il gol della sua squadra. E’ bastata una bandiera della sua squadra attaccata al balcone per scatenare l’ira funesta di alcuni “tifosi” della Salernitana, che hanno preso di mira il sostenitore del Napoli. Ancora oggi, purtroppo, esultare per la vittoria della propria squadra del cuore non è accettato da tutti. . Il sindaco del posto, Giuseppe Lanzara, ha voluto condannare pubblicamente quanto accaduto. Le sue parole:

Il cittadino picchiato per aver esposto la bandiera del Napoli?

“È una cosa disdicevole e bisogna rimarcarla e sottolinearla senza alcuna titubanza, sono quelle classiche situazioni che fanno allontanare tutti dal calcio. Quello sfottò goliardico e sano viene allontanato da questi episodi di una gravità enorme. Spero che le forze dell’ordine trovino i responsabili prima possibile, penso che riguarda sempre questi episodi di tifoserie ed ultras, ma questi sono delinquenti a tutti gli effetti che si nascondono dietro le bandiere e nulla hanno a che vedere con i tifosi che vanno allo stadio.

La stragrande maggioranza di tifosi salernitani sono brave persone, poi c’è una minoranza che fa queste cose. Queste cose vanno condannate sia sul piano politico che con le sanzioni tramite le forze dell’ordine. Ci sono molti tifosi del Napoli a Pontecagnano, già nelle scorse settimane ci sono stati episodi di persone che hanno citofonato a casa di altri chiedendo di togliere le bandiere. Questi episodi possono sembrare banali, ma non lo sono. Non si devono proprio permettere di prendersi la briga di fare queste cose. Sono episodi che non ci appartengono assolutamente. Non penso che abbiano nessun collegamento con le tifoserie, sono dei delinquenti a tutti gli effetti che utilizzano il tifo per dare delle risposte a loro stessi per i problemi che hanno”.

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