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Bianchi: “C’è qualcosa di analogo tra lo Scudetto del 1987 e questo qui”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Ottavio Bianchi è stato l’allenatore del primo, storico, Scudetto del Napoli. Al Corriere dello Sport, parla del terzo in arrivo, esaltando la formazione allenata da Luciano Spalletti. Queste le sue parole: “Contro il Liverpool, contro l’Ajax, contro l’Eintracht sono state gare di elevatissimo contenuto tecnico, come è accaduto in moltissime sfide qua in Italia. Ci sono state gare nelle quali restavi incantato perché il Napoli pareva non avesse punti deboli. Un’autorevolezza e una autorità da scatenare l’ammirazione. Un titolo stravinto da un sacco di tempo, non siamo neanche in grado di stabilire da quanto, perché in realtà non c’è mai stata lotta, almeno da gennaio in poi, da quando il Napoli ha fatto il vuoto. Ed è stata una stagione pazzesca”.

Rispetto al suo Napoli Campione d’Italia nel 1987, c’è qualche analogia? “E’ difficile, anzi impossibile, scendere in paragoni, non lo consentono i tempi, le diversità di questo calcio da quello. Trentasei anni di distanza rappresentano ere diverse. Però di analogo c’è la statura del successo, ottenuto contro un avversario che appartiene all’establishment”.

Bianchi ha parlato anche a La Stampa, sottolineando la straordinarietà rispetto alle previsioni di inizio annata: “Mi ci metto anch’io. Quelle cessioni eccellenti ci avevano portato fuori strada. E poi chi lo conosceva Kvara? Osimhen sì, ma come è lievitato quest’anno. E Kim? Sai che sentire la gente intonare Kim-Kim-Kim distingue subito Napoli da altre realtà di oggi, per competenza intendo. Dopodiché, come diceva Brera, il calcio è mistero senza fine, bello perché lo scudetto non l’hanno vinto, l’hanno stravinto. Anche grazie al fatto che nessuna delle concorrenti ha toccato la sufficienza”.

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