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Indagini della Digos su un gruppo di Ultras del Napoli: i due reati al vaglio dei pm

Mauro Cucco
Mauro Cucco
2 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Alcuni si dicono pronti a rilanciare la sfida al Napoli anche nei prossimi match di cartello, sia in Italia che in Europa

Il comportamento degli ultras tenuto domenica scorsa, prima e durante Napoli-Milan sarebbe al vaglio dei magistrati del pool dei reati da stadio. Lo riferisce l’edizione odierna de Il Mattino. Ci sarebbe una indagine condotta dai pm Battiloro, Castaldo, De Falco, De Simone, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato, che si batte su due punti in particolare: violenza privata e estorsione. Reati che sarebbero stati consumati nei confronti di quanti non hanno potuto sostenere la propria squadra, ma anche nei confronti della stessa società azzurra, ora più che mai alle prese con frange di hooligans che governano le curve. Ed è proprio su quest’ultimo punto che insistono le indagini del capo della Digos, il primo dirigente Antonio Bocelli. Da un lato c’è il divieto di portare allo stadio bandiere e fumogeni non autorizzati; dall’altro c’è la decisione di creare un evento ufficiale in vista di una eventuale festa scudetto a Napoli. Il Napoli, forte dell’asse creato con la Questura e con il Comune, non farà sconti. Una quindicina di ultrà sono finiti del mirino della Digos come presunti responsabili di quanto avvenuto contro il Milan e qualche settimana fa contro la Lazio. Gli Ultras si battono contro la volontà della Prefettura di una festa Scudetto a numero chiuso e per la gestione di interi lotte delle curve.

Fonte: Il Mattino

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