Ad imageAd image

Evviva Spalletti che ricorda a tutti che la stagione è ancora lunga

Gianmarco Ruocco
Gianmarco Ruocco
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Napoli si sta preparando alla festa Scudetto, ma il tecnico predica ancora calma

Napoli è in festa, Spalletti (ancora) no. Tutti i quartieri sono addobbati con festoni e colori in una sorta di moderno 32 dicembre (iconico film di De Crescenzo del 1988, nel passaggio sui penultimi fuochi) e fanno a gara a chi espone più cimeli e bandiere. Una gioia irrefrenabile, giustificata dalla grande attesa, che ha convertito anche i più superstiziosi. Eppure con la tavola imbandita quello che manca è il cibo. Infatti il Napoli, anche se ormai sembra inarrestabile nella sua corsa, non ha ancora vinto lo Scudetto. La squadra è forte, sta giocando una grande stagione e i ragazzi sembrano uniti verso un unico obiettivo. L’unica cosa che può spezzare questo meccanismo perfetto è l’illusione, la presunzione di aver già scritto la storia e di doverne solo raccogliere gli onori. Un rischio concreto considerando che prima di essere calciatori i componenti del gruppo sono ragazzi, di certo non immuni alla tipica superbia della gioventù.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Ecco che in soccorso della squadra, che potrebbe essere spaesata ed indifesa dinnanzi a tanto travolgente affetto, arriva l’uomo d’esperienza: Spalletti. Questi, come ogni buon professore fa alla propria classe, ricorda a tutti che è troppo presto per sedersi sugli allori. Le dichiarazioni nella conferenza stampa di oggi sono eloquenti: “Vedere bandiere che sventolano ovunque ci riempie di orgoglio, ma è illusorio, stiamo raccontando una storia che non è scritta. Fino a quando non è scritta bisogna continuare a lavorare in maniera seria e corretta. Gli sventolamenti possono illuderti un po’ e perdi di vista la fatica che invece ancora bisogna fare”. Sono dichiarazioni a dimostrazione che la squadra è in ottime mani, se mai fosse ulteriormente necessario.

© Il Mio Napoli – Foto Marco Bergamasco

Ribadire il concetto di fatica, fondamentale se si vogliono raggiungere i grandi risultati, è ciò di cui tutti oggi hanno bisogno, sia i tifosi che i giocatori. La strada è infatti ancora lunga. Il titolo nazionale è vicino, ma non ancora matematico. Infine, non bisogna dimenticarsi, che c’è un percorso (un sogno) Champions che è ancora tutto in divenire. Il gruppo deve essere bravo ad isolarsi dal fervore cittadino e compattarsi, ricordandosi a vicenda che c’è ancora molto da fare. Il tempo dei festeggiamenti verrà dopo, con la consapevolezza, questa volta incrollabile, di aver scritto la storia non solo del club ma dell’intera città.

TAG:
Condividi questo articolo