Ad imageAd image

Premio Bearzot a Spalletti al Maschio Angioino: presenti anche De Laurentiis, Manfredi e Malagò LIVE

Mauro Cucco
Mauro Cucco
13 Min di lettura

Premio Enzo Bearzot a Luciano Spalletti. La cerimonia di premiazione al Salone dei Baroni nel Maschio Angioino. Accanto all’allenatore del Napoli c’è il presidente, Aurelio De Laurentiis. Presenti in sala anche il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete, il presidente di Sport e Salute Vito Cozzoli e gli ex azzurri Eraldo Pecci e Sebino Nela. Ad introdurre la giornata organizzata dal premio ACLI, giunto alla 12esima edizione, rappresentata dal presidente Damiano Lembo, il Sindaco Gaetano Manfredi.

Spalletti: “Quando sono arrivato a Napoli c’era indifferenza, ora la città è bellissima”

Luciano Spalletti ha ricevuto il premio dedicato ad Enzo Bearzot al Salone dei Baroni del Maschio Angioino. Queste le sue dichiarazioni: “Avevamo parlato dell’indifferenza di quando sono arrivato per dei risultati che non erano così accettabili dalla città. C’era bisogno di compattarsi e fare un corpo unico per affrontare le difficoltà. Euforia controllata? Ma avete visto quanto è bella Napoli? Io ho deciso di vivere a Castel Volturno perché da com’è bella Napoli non si può guardare. Ci sono cose talmente belle che poi uno si impressiona e gli occhi diventano tutti azzurri (ride, ndr). Anche i calciatori ora bisogna che siano bravi perché rischiano con un po’ di euforia per i risultati di sentirsi appagati e questo è il peggior nemico che ci possa succedere. Ma tutte le volte che tento di fare dei discorsi quando ho timore cali l’attenzione, loro tutte le volte mi guardano a fine partita il giorno dopo come a dire: hai visto che non è così? Sono davvero fatti di una pasta diversa.

La Champions può essere una distrazione? “Questa è una cosa che va vissuta totalmente e che non vediamo l’ora di andarci a confrontare perché son cose bellissime che a me non sono mai capitate. Anche i calciatori stessi bisogna che stiano attenti perché il tempo a volte passa per non ripassare più e queste partite qui sono di una bellezza incredibile esserci dentro”.

“Quelli che giocano meno spesso sono fondamentali per quelli che giocano di più. Se ci ho messo tempo per inculcarlo ai calciatori? Quando sono difficoltà che riguardano l’indifferenza del momento di quando sono arrivato quà, perché venivamo da dei risultati che non erano così accettati dalla città, c’era bisogno di compattarsi e di fare un corpo unico che andasse incontro a queste difficoltà”.

Il Napoli ha dimostrato anche grandi qualità sul piano fisico: “Fisicamente ho uno staff di prim’ordine, il presidente mi ha permesso di avere tutte le qualità possibili. Io penso che sia fondamentale capire che non si porta dentro il passato in queste partite qui, ti vestono al meglio con tutte le tue qualità e difficilmente poi non le riproponi dentro la partita, intendo le qualità e le caratteristiche. Perciò non possiamo non portare queste cose che abbiamo già dimostrato. Bisogna sempre ricominciare da zero, ogni partita ha storia a sé. Era una delle qualità di Bearzot questa qui, era fonte di ispirazione per la nostra categoria. Dicono fosse una persona testarda, ma io ci vedo molta coerenza nel portare avanti il suo lavoro”.

Ma com’è possibile che Kvara ha avuto un impatto così forte sul calcio italiano? “Questo era un dubbio che aveva anche il nostro presidente, che mi chiedeva diverse volte. Avendo lavorato per cinque anni in Russia, quando siamo stati lì lì per prendere Khvicha, ho contattato degli amici che mi hanno detto di essere bravissimo. Adesso però i confini calcistici sono più sottili, è più facile ad entrare subito in un programma, in un modo di lavorare differente”.

Kvaratskhelia è il più forte che abbia allenato? E poi Lobotka ha detto che l’ha cambiato”: Dobbiamo stare attenti a non fare torti al resto della squadra, parlando di calcio moderno e di qualità che hanno alcuni calciatori. Dentro ci va messo anche Di Lorenzo, ad esempio, se si parla di calcio moderno, ovvero la capacità di fare più cose in più ruoli. Lui è un ragazzo incredibile, perché è un terzino che sa fare anche il centrocampista. Ha una qualità individuale di sapersi adattare a più ruoli. Sono bravi quanto sono bravi tutti gli altri ed insieme diventano una squadra fortissima”.

Percepisce l’amore di Napoli e dei napoletani? “Questo lo si percepisce anche stando al di fuori, quando si vedono le immagini del Napoli, anche quello del calcio giocato in precedenza, con Maradona. Perciò diventa forzato il dover assorbire ed il dover reggere una certa pressione. Qui sono tutti appassionati per il calcio e per i propri colori. Però è ancora il tempo del lavoro ed è un patto che abbiamo fatto con la squadra e loro ce l’hanno ben chiaro. Ora è ancora il tempo di lavorare, poi vediamo come e quando festeggiare”.

Un messaggio finale sui bambini: “Se si va a scuola si palleggia meglio. Se la mattina si va a scuola, poi gli dai un pallone nel pomeriggio vedrai che quei bambini palleggiano meglio”.

Le prime premiazioni riguardano gli arbitri, con il napoletano Maresca a ritirare il premio per Daniele Doveri della sezione di Roma, e poi premio alla carriera per Nicola Pietrangeli, bandiera del tennis italiano.

Aurelio De Laurentiis ricorda quando ha acquistato il Napoli: “Io nel ’96 avevo immaginato di unire il cinema al calcio e nel ’99 mi presentai con un assegno di 125 miliardi e Ferlaino mi fece causa. Mentre stavo finendo un film con Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, venivo a fare le mie vacanze a Capri e non sapevo che il Napoli fosse fallito. Vedevo Gaucci con questa pancia piena di ori, io non sapevo che fosse fallito. Tutti mi chiesero, che fai compri il Napoli? Contro il parere di mia moglie e mio figlio Luigi, che voleva impadronirsi di Hollywood, comprai il Napoli. Dissi a mio figlio che il cinema è il lavoro più completo e complesso che esita, ma fammi provare con il calcio e vediamo come va. E così è partita questa avventura bellissima che dura da 18 anni. La cosa più bella è che io ricordo che da Los Angeles andavo in questi campetti del Sud a prendere gli sputi sulla testa e mi dicevo che avevo fatto una gran passo nella mia carriera (ndr). Devo dire che ho una bellissima famiglia alle spalle, con mia moglie che mi segue ovunque. E’ diventata più tifosa di me. Lei si strappa i capelli, corre, scappa, mi chiede se io sono tifoso perché mi vede pià calmo rispetto a lei”.

De Laurentiis esalta Spalletti: “Complimenti a Spalletti che è stata una felice intuizione che ho dovuto depistare. I giornalisti non si fanno i fatti loro, fanno il calciomercato come gli pare e diventa un casino. In quel momento Gattuso non si sentiva bene ed io andai a trovare Spalletti al bosco verticale e per la seconda voglia gli chiesi di venire da noi, dopo che glielo avevo chiesto già quando era alla Roma. Allora mi disse che non poteva venire, invece anni dopo lo sono andato a trovare a Milano. Certo, nel corso degli anni poi ci sono state scelte fortunate e se le regole del calcio fossero diverse avremmo portato lo Scudetto anche prima”. Tornando a Spalletti: “Lui mi portò su ed io dissi che se non dovesse sentirsi bene Gattuso, avrebbe dovuto subentrare. Lui mi disse di no, solo a giugno e gli strappai un sì. Lui non se lo ricorda ma un pò accigliatamente mi disse va bene. Andammo avanti con Gattuso fino a giugno, non l’ho voluto segare, forse se l’avessi fatto sarei entrato prima in Champions ma sono una persona rispettosa. Nel frattempo per depistare i giornalisti chiamai Conceiçao, Allegri e poi venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre ed anche in quell’anno, l’anno scorso, poteva accadere qualcosa di diverso se il calcio fosse più lecito”.
Poi, l’annuncio: “Luciano Spalletti resterà a Napoli. I calciatori titolari? C’è sempre la proposta indecente. Quanto? I numeri li fanno gli altri, ma noi aspettiamo. Siamo in una buona compagnia, i ragazzi sono straordinari, i miei contratti sono unici, vengono dal cinema, e nessuno si muove se noi non vogliamo alienarlo. Ora ci prospettiamo ad organizzare questa grande festa che vede coinvolti milioni di tifosi nel mondo. Dovremo mettere una quindicina di città collegate con vari angoli di Napoli”.

Malagò: “Bisogna vincere la candidatura di Euro 2023 per avere la certezza di nuovi stadi”

Giovanni Malagò ricorda il Mondiale del 1982: “Io quel giorno ero allo stadio, a Madrid, e c’era goduria, felicità e l’orgoglio di sentirsi italiani. Lui era un uomo controcorrente e c’era un ambiente all’epoca non facile, anche una stampa un pò irrequieta. Poi tutti salirono sul carro del vincitore ma il risultato fu un trionfo. Sono felice che siamo ritornati a Napoli”. Un appendice sugli stadi italiani, a partire dalla questione di San Siro: “La sto monitorando con attenzione perché ci sarà la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Io dico che bisogna vincere la candidatura degli Europei per avere certezza dei parametri da rispettare e delle fonti di investimento per ammodernare gli stadi italiani”.

Manfredi: “Spalletti è il Bearzot del momento”

“Ieri è stata una giornata bellissima, di sport, anche di amicizia – commenta il Sindaco Manfredi – Napoli ha dimostrato ancora una volta come il calcio sia fattore di aggregazione, come dimostrato dalla partita di calcio tra studenti inglesi e italiani a Piazza Municipio. C’è un grande movimento popolare di amicizia tra le persone e tra i popoli e di grande impegno tra i giovani. Napoli ha ospitato questa partita con grande impegno da parte di tutti. Poi la partita poteva andare meglio, ma va bene così”.

Il ricordo di Enzo Bearzot di Manfredi: “Di Enzo Bearzot ricordo la capacità di andare controcorrente, perché nel momento in cui tutto andava male ha portato l’Italia ad essere Campioni del Mondo. E’ stato un condottiero solitario che ha fatto la differenza. Un personaggio controcorrente, un esempio di resistenza alle forze negative. Quando gli italiani ce la mettono tutta sono i migliori al mondo. Spalletti è l’Enzo Bearzot del momento”.

L’arrivo di De Laurentiis e Spalletti al Maschio Angioino per il Premio Bearzot:

Questo l’albo d’oro del Premio Bearzot:

  • 2023 – Luciano SPALLETTI
  • 2022 – Roberto DE ZERBI
  • 2020 – Paolo ROSSI
  • 2019 – Roberto MANCINI
  • 2018 – Eusebio DI FRANCESCO
  • 2017 – Maurizio SARRI
  • 2016 – Claudio RANIERI
  • 2015 – Massimiliano ALLEGRI
  • 2014 – Carlo ANCELOTTI
  • 2013 – Vincenzo MONTELLA
  • 2012 – Walter MAZZARRI
  • 2011 – Cesare PRANDELLI
Condividi questo articolo