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Inchiesta Covid-19: “Potevano essere evitati 4mila morti”

Redazione
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Inchiesta Covid: potevano essere evitate 4mila vittime con un inasprimento delle restrizioni. Il procuratore di Bergamo, Antonio Chiappani, ha dichiarato che, di fronte alle numerose vittime causate dal Covid-19 e alle consulenze che indicano come queste morti avrebbero potuto essere evitate, non era possibile concludere l’inchiesta con una semplice archiviazione. Invece, ha spiegato Chiappani, la decisione presa è stata quella di fornire tutto il materiale raccolto a un giudice per un dibattimento con i difensori, in modo da garantire una ricostruzione completa e dettagliata della situazione. In questo modo, ha aggiunto Chiappani, si potrà trarre non solo una lezione giuridica, ma anche scientifica ed amministrativa, per riflettere sulla situazione e trarre insegnamenti per il futuro.

Il procuratore ha espresso la speranza che, nonostante le inevitabili polemiche e accuse, l’inchiesta rappresenti un’opportunità di riflessione. Secondo Chiappani, ci sarebbe stata una insufficiente valutazione dei rischi legati alla pandemia e l’obiettivo dell’inchiesta era quello di ricostruire gli avvenimenti e fornire risposte alla popolazione bergamasca, che è stata duramente colpita. La finalità dell’inchiesta, ha aggiunto Chiappani, era valutare se fosse possibile sostenere accuse in relazione a questa insufficiente valutazione dei rischi. Inoltre, Chiappani ha fatto riferimento ad un decreto del 23 febbraio 2020, che richiamava la legislazione sanitaria precedente e prevedeva la possibilità, in caso di emergenza, di adottare misure contingibili e urgenti a livello regionale e locale, come la chiusura di determinate zone.

A proposito del tema del piano pandemico, uno dei capitoli dell’inchiesta sulla pandemia di Covid, Chiappani spiega che “il nostro problema è stato sì quello del mancato aggiornamento del piano pandemico, e questo riguardava un lato ministeriale, ma anche la mancata attuazione di quegli accorgimenti preventivi che già erano previsti nel piano antinfluenzale comunque risalente al 2006″. 

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