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Spalletti: “Eintracht-Napoli non è una partita in cui è lecito avere paura”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
7 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Luciano Spalletti parla in conferenza stampa alla vigilia dell’andata degli ottavi di Champions, Eintracht-Napoli. Queste le sue dichiarazioni: “Io conosco abbastanza bene i miei calciatori. Conosco bene anche che uomini sono i miei calciatori per cui mi aspetto che sappiano interpretare bene il tipo di partita perché in questi giorni abbiamo detto che loro hanno un pò più di esperienza di noi, dal punto di vista della partita da dentro o fuori. Però durante le ultime partite di campionato ci siamo allenati su questo perché ci siamo comportati come se fossero partite da dentro o fuori, senza pensare al piccolo margine che ci siamo creati in campionato. Non c’erano possibilità, anche nelle ultime partite di campionato, per riparare ad un certo risultato. Mi aspetto che continuino così”.

Il tecnico dell’Eintracht ha detto che il Napoli è una squadra anti-italiana: “Ora è un pò un luogo comune dire così. Ma a tratti anche le squadre che giocano in Europa passano dei momenti in cui decidono di concedere campo all’avversario perché hanno la qualità per andare a giocare nello spazio come l’Eintracht, una squadra forte che ha la possibilità di montare addosso agli avversari e che sa benissimo ripiegarsi”.

“Mi sento come se fossimo la sera prima di Natale e metto i biscotti per le renne di Babbo Natale che devono arrivare – commenta Spalletti – I regali sono tutti lì a disposizione, poi vedremo se riusciremo a scartarli oppure no. Per me la partita di Champions è sempre una festa”.

Ma questo Napoli potrebbe vincere la Champions? “Non mi fido dei giornalisti perché sto ancora a pensare alle domande di inizio anno, quando si mettevano dubbi sul fatto se arriviamo o meno in Champions. Figuriamoci ora, perché poi ci potremmo rimanere male se dico qualcosa. Sappiamo di avere delle potenzialità, come le ha il nostro avversario. Perché Glasner ha detto bene: il Napoli è una squadra forte ma anche lui ha delle possibilità per superare il turno. Ha il 50% di possibilità di vincere nella doppia sfida. La penso come lui ed ha questo piccolo vantaggio di quello che si è meritato l’anno scorso nella finale contro i Rangers finita 1-1 e vinta ai calci di rigore in cui ha potuto fare molte esperienze”.

Come stanno vivendo i ragazzi questa vigilia? “Dal punto di vista della maturità si vede nella reazione che ha avuto Osimhen col Sassuolo, chiedendo la sostituzione nel momento giusto. Quello fa parte di un giocatore che sa valutare benissimo le cose. Kvara e Osi sono due tipi che hanno l’estro, la fantasia e la qualità per mandare segnali al calcio mondiale, però poi allo stesso tempo sono due ragazzi giovanissimi, perché Giuntoli e De Laurentiis sono stati bravi a sceglierli in un pacchetto molto ampio di calciatori e questa gioventù va ancora plasmata e va fatta maturare. Quello di domani sera sarà un evento da sfruttare e loro la sapranno interpretare la partita di domani. La partita di domani è una del tipo “non è lecito avere paura”. Vedremo sicuramente quelle giocate che soltanto tipi di questo livello qui sanno fare”.

Spalletti dice sempre che una partita è una scatola che va riempita di cose. Di cosa va riempita questa partita? “Dipende molto dalle caratteristiche dei calciatori perché ognuno ha la sua scatola. A Kvara non gli si possono chiedere le stesse cose che chiediamo a Di Lorenzo. Quando ha la palla l’Eintracht e faranno la ripartenza che loro sono abituati a fare bisognerà ripiegare con gli attaccanti, bisognerà fare blocco basso e ci vorrà la disponibilità degli attaccanti a rincorrerli all’indietro. Mi aspetto che si riesca a fare la partita che il Napoli riesce sempre a fare da quando si è iniziato, ovvero facendo gioco, comandare la partita ed andare a fare gol”.

I giornalisti tedeschi chiedono a Spalletti cosa ne pensa del gioco di Oliver Glasner: “Glasner lo conosco bene perché lo ho già incontrato quando ero allenatore dello Zenit e c’è il rispetto reciproco per quel che riguarda il lavoro degli allenatori, sempre da parte mia. Io ho una serie di collaboratori che il Napoli mi mette a disposizione e che vanno anche a vedere il lavoro che le squadre riescono a fare. Da quando hanno vinto l’Europa League anche noi andiamo a vedere come giocano. Glasner è un allenatore moderno che sa fare giocare cortissima la sua squadra, sa andare a pressare alto e portare il blocco squadra più basso per poi ripartire perché ha giocatori di gamba che sa sfruttare questi spazi. Gli si fanno i complimenti, pure perché stanno facendo un grandissimo campionato. Sarà una partita molto delicata e difficile”.

Mario Rui e Olivera sono due terzini mancini di pari livello. Quali sono le caratteristiche migliori dell’uno e dell’altro? “Io ne ho diversi di bei problemi da gestire perché poi Elmas ha fatto benissimo quando è partito al posto di Zielinski. All’inizio, quando eravamo ancora titubanti sul nostro cammino in questa stagione, Raspadori e Simeone ci hanno messo a posto molte cose. Lozano e Politano sono due che ho cambiato più volte ma non perché c’è scarsa fiducia nell’uno o nell’altro, ma il livello di tutti e due è altissimo e quindi si cerca di far funzionare al 100% la coppia. Ne ho diverse di queste coppie in cui ho qualità sia in quello che ha giocato di più o in quello che ha giocato di meno. Mario Rui e Olivera sono una coppia di queste. E’ chiaro che ognuno dei due ha qualità superiori in alcune cose e viceversa in altre. Però per ora hanno funzionato bene e vedremo di farli funzionare bene anche domani sera”.

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