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Procura FIGC apre un’inchiesta sulla Juve. Quella di Torino potrebbe rinunciare all’appello

Redazione
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La Procura della Federcalcio – apprende l’ANSA – ha appena aperto un procedimento sulle scritture private tra la Juventus e i suoi calciatori, attraverso le quali, secondo l’ipotesi della Procura della Repubblica di Torino, si sarebbe ottenuto un taglio fittizio degli stipendi e una riduzione dei costi nei bilanci del 30 giugno 2020 e 30 giugno 2021 omettendo la posizione debitoria nei confronti dei tesserati. La procura federale, guidata da Giuseppe Chinè, aveva ricevuto nei giorni scorsi dai magistrati torinesi  gli atti relativi alle indagini sulle plusvalenze della societa’ bianconera, il cui Cda si è dimesso ieri. 

Intanto – come riporta sempre l’Ansa – la procura di Torino, dopo le dimissioni del cda di ieri, potrebbe rinunciare all’appello contro la decisione del gip che lo scorso 12 ottobre aveva respinto la richiesta di misure cautelari nei confronti di alcuni esponenti del consiglio d’amministrazione della Juventus tra cui Andrea Agnelli. Lo si apprende da fonti giudiziarie. La richiesta di misure cautelari personali (per alcuni indagati), tra cui gli arresti domiciliari e l’interdizione per il presidente Andrea Agnelli, era stata avanzata nel corso dell’inchiesta – titolari i pm Mario Bendoni, Ciro Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio. In sede di appello la richiesta, invece, era di un provvedimento di interdizione dalle cariche societarie per i vertici del club, ma non le misure cautelari. L’indagine per falso in bilancio e false comunicazioni si è conclusa e nei giorni scorsi sono stati sentiti ex sindaci e ex revisori dei Conti che hanno deciso spontaneamente di parlare con i magistrati. A quanto si appende due memorie sono state presentate da altrettanti indagati, che nella vicenda sono 15, sedici con la società Juventus.

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