Ad imageAd image

Sabatini: “Spalletti allenatore stellare e sottovalutato. Kvara un’opera d’arte”

Redazione
Redazione
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

In una intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Walter Sabatini parla di tutto. Anche del Napoli del suo amico Luciano Spalletti: «Una squadra europea da considerare tra le più forti. Il cocktail tra ciò che ha fatto quell’allenatore stellare che si chiama Spalletti e quello che ha saputo fare una società coraggiosa come poche». L’allenatore del Napoli è come un fratello minore: «E gli posso dire di tutto. Io mentre mi gusto il Napoli me ne sto in religioso silenzio. Fateci caso: si esprimono come se fossero in ipnosi, indotta dal proprio allenatore che ne decuplica il rendimento. Mario Rui, che presi alla Roma e che purtroppo si fece male subito, è divenuto il riferimento per ferocia, determinazione, eleganza nel crossare e personalità. Tutto ciò, tutto questo spettacolo che ci viene regalato, l’ha generato quel pazzo furioso che sta in panchina».

Si può dire, usando un paradosso, un “sottovalutato”? 
«Si deve. Perché Luciano è nato bravo, anzi bravissimo. Le sue conoscenze didattiche sono impressionanti. Può aggiungere poco, quasi nulla: il Napoli ha la precisione del primo orologio inventato in Svizzera. Ogni giocata è un movimento, con e senza palla, dinamiche moderne da trent’anni, da quando sta in panchina. Lui cambiò la Roma, lui ha portato l’Inter dove volevano, in Champions».

Lui e Mourinho, domenica. 
«Ecco un altro che fa dipendere il proprio club da se stesso. Perché non so cosa sarebbe la Roma senza Mou. Ha un calcio diverso, chiamiamolo freddo, cinico, tutti quegli aggettivi che mi fanno anche un po’ schifo perché sanno di niente, ma è quarto e dunque è da scudetto: chi arriva là, se la gioca fino alla fine. E gli mancano Dybala e Wijnaldum, che recupererà. Ha il vegano, Smalling, che è irrinunciabile, va a strozzare le linee, ad aggredire il probabile rifinitore, a stracciare gli avversari e poi, se gli capita, fa pure gol. C’è il segno di Mou pure in questo».

Ma il giocatore che ti piace di più è Kvara.
«Non ho mai conosciuto l’invidia, tranne ora che ho scoperto questo ragazzo. Giuntoli è stato un fenomeno, da applausi, perché questa è un’opera d’arte. La gestione del mercato è una lezione per tutti, vanno fatti i complimenti anche ad AdL: hanno rivoluzionato, si sono liberati – mi verrebbe da dire con poca eleganza facendo pulizia – di un gruppo che ormai aveva dato tutto ed hanno pure tagliato i costi e fatto lievitare il tasso tecnico. Poi hanno affidato tutto a quel gran genio di Luciano e via».

Kvara o Leao, per Sabatini? «Leao ti fa a pezzi, porca miseria. Ma il georgiano è cattivo, determinante, di impatto. Io voto per Kvara. Mi dica Cristiano come ha fatto a pescarlo? Come?».

TAG:
Condividi questo articolo