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Il Maradona non è più un tabù: euforia, gioia ed un nuovo coro sul Vesuvio

Mauro Cucco
Mauro Cucco
2 Min di lettura

Entusiasmo alle stelle a Napoli. Tra i tifosi, in città, per le vie del centro. Primato in campionato ed in Champions, con qualificazione agli ottavi di finale già ipotecata con due turni d’anticipo. Un euforia che si è potuta toccare con mano anche allo stadio Diego Armando Maradona in occasione del 4-2 rifilato all’Ajax: uno stadio pieno, tutto esaurito, che ha inneggiato i propri beniamini dall’inizio alla fine. Prima con l’urlo della Champions, poi a fine partita con il coro “Sarò con te, e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore, Napoli torna campione”. In mezzo gli applausi scroscianti per gli autori dei gol, la standing ovation per Khvicha Kvaratskhelia al momento della sostituzione, gli incitamenti per i calciatori che sono subentrati e tanto altro. Un entusiasmo debordante che accompagna i successi degli azzurri. Se lo scorso anno il Maradona veniva visto come uno spettro, un vero e proprio tabù, considerando le sconfitte maturate, quest’anno è un vero e proprio fortino. Vero è che il Napoli di Luciano Spalletti non fa differenza tra casa e trasferta, però la spinta dei 55mila di Fuorigrotta diventa un’arma in più.  

Da evidenziare, tra i tanti cori cantati dalle due curve, anche uno inneggiante, paradossalmente, il Vesuvio. Un coro che all’intervallo trascina il pubblico azzurro e che altro non è che una risposta autoironica ed esorcizzante a tanti cori di discriminazione territoriale ascoltati in giro per l’Italia in questi anni. “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” cantano sorprendentemente a squarciagola i sostenitori azzurri ed il Napoli di Spalletti sembra un vulcano di idee e di gioco.

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