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Bianchini: “Napoli, effetto Marvel: tanti piccoli supereroi come Kvara e Kim”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
3 Min di lettura
© Il Mio Napoli

Il dirigente del Napoli al Social Football Summit

Tommaso Bianchini, chief international development officer della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Social Football Summit, evento in corso a Roma. Queste le sue dichiarazioni: “Cosa vuol dire per un club investire nel web 2.0 e 3.0? Siamo in un frullatore continuamente acceso, è un percorso accelerato dalla pandemia che però in questo caso ci ha aiutato a capire che forse era necessario andare oltre il modello standardizzato da tanti anni sul quale siamo stati Ferm e molto confidenti. Il modello di un top club che vuole confrontarsi col mercato e che ha sempre quest’ansia di far crescere il fatturato spesso cresciuto per inerzia, ha fatto si che il nostro lavoro sia mutato negli anni. Siamo passati da un concetto di spettatore passivo ad un fan che produce un contenuto, il web 2.0, ad un fan che lo possiede, quindi il web 3.0. Quindi un nostro fan si è molto evoluto. Per far si che si facciano soldi, serve una business strategy”.

“I club e la Lega hanno iniziato a ricevere delle offerte da tantissimi player del web 3.0. Se per tanti anni si sono fatti lotta fra loro e la Lega – continua Bianchini – in questa situazione si è ragionato in modo diverso: non sto qui ad incensare chi ha aumentato i ricavi. Si è creata una facilitazione del business perché si uniscono conoscenze. Il tutto nasce da una telefonata tra me e Luca Baldanza del Milan per capire insieme quale poteva essere la scelta migliore per il calcio italiano. Se avessimo scelto solo per soldi avremmo scelto altri canali, invece abbiamo deciso di scegliere OneFootball per un processo a 360 gradi dove il club monetizza non solo un diritto, ma si mappano tutti gli altri per creare un ecosistema tra NFT, OTT e contenuti live: quest’estate siamo stati i primi a fare una diretta live in Pay per View su Facebook durante il ritiro del Napoli“.

Bianchini parla dell’espansione del brand SSC Napoli nel mondo grazie ai propri calciatori: “Il tema archivio storico è sempre stato divisivo al 100% tra Lega e club e fonti di guerre, in questo caso si è creato un nuovo business: è un prodotto di marketing per la prima volta, ma ci sono tantissimi sviluppi. Faccio un esempio sul Napoli, sfruttare i diritti di immagine del singolo giocatore: quasi un effetto Marvel, tanti piccoli supereroi che possiamo convocare per il Napoli, e i singoli come Kim e Kvaratskhelia che possiamo sfruttare in Corea del Sud e Georgia, per creare un prodotto basato sul singolo. Siamo andati in Georgia per sfruttare il prodotto Kvaratskhelia. Creare storie sui supereroi che compongono le squadre, e che compongono poi la serie A”.

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