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Spalletti: “Vedo i ragazzi più sicuri. Bisogna tener palla. Simeone può darci profondità”

Mauro Cucco
Mauro Cucco
6 Min di lettura
© Il Mio Napoli - Foto Marco Bergamasco

Luciano Spalletti parla in conferenza stampa da Ibrox Park alla vigilia di Rangers-Napoli. Napoli che ha avuto un giorno in più per preparare questa partita. Queste le parole dell’allenatore azzurro: “Il fatto di avere un giorno in più ti permette di cominciare a pensarci un pochino in anticipo sulla formazione, quando si gioca in modo così ravvicinato si può avere un pochino più di tempo. Ho avuto qualche ora in più per pensarci”.

Che partita si aspetta domani, considerando che i Rangers non hanno giocato in campionato? “E’ chiaro che loro hanno avuto un vantaggio dal punto di vista fisico. Ma facciamo le più sentite condoglianze a questo popolo per quanto accaduto. Non abbiamo tante alternative quando si viene a giocare in questi stadi qui. La loro storia viene trasferita nei 90′ delle partite, devi essere bravo a saper reagire a quella pressione emotiva, vocale e fisica. Saranno tante cose tutte insieme che ti vengono addosso. Però oramai conosco abbastanza bene i miei calciatori ed ho visto tanti segnali positivi. Li ho visti disponibili e pronti a mettere a disposizione le loro qualità in qualsiasi contesto. Li vedo molto più sicuri, convinti e tranquilli di potersi giocare la gara, anche in una situazione come questa”.

Sul girone di qualificazione: “Che fosse un girone per i sentimentali del calcio lo si sapeva, ci sono squadre storiche dentro. Che queste competizioni non capita spesso di viverle e di giocarci dentro, essere quelli di andare in questi stadi doveva essere una felicità in più”.

I Rangers sono reduci da due sconfitte esterne di fila: “Loro subiscono questa differenza tra quanto giocano in casa a quando giocano fuori. Perché il clima che si trova dentro questo tipo di stadio, di blasone storico di questi club, diventa una spinta e una forza in più per i calciatori. I calciatori che hanno giocato con i Rangers hanno detto tutti che di fronte al loro pubblico è impossibile non avere reazioni superiori alla media e quindi mi aspetto dunque una reazione superiore alle aspettative di una partita normale”.

Possono esserci delle similitudini rispetto alla partita di Firenze, come ambiente che troverete allo stadio? “Noi abbiamo giocato delle partite in alcuni stadi in cui si poteva trovare questa pressione dal punto di vista della passione e delle presenze sugli spalti dei tifosi avversari. Ed i miei giocatori hanno sempre provato a fare la partita. Quando vieni in questi stadi non puoi metterla sullo stesso piano. C’è solo un modo per modellare questo tipo di vampate, ovvero tenere palla e di dire si fa quello che voglio io. Altrimenti diventa difficile. Se pensiamo di randellare il pallone ogni volta che lo recuperiamo per tutti i 90 minuti, diventa difficile. Bisogna recuperare palla e tenerla”.

Simeone è l’uomo giusto per questo tipo di battaglie? Ma cosa sta impartendo al Cholito per passare ad uno step successivo: “Anche Capello e Costacurta avevano la stessa curiosità. Prima si andava a cercare una prima punta più fisica, invece noi abbiamo fatto una scelta diversa. Contro lo Spezia io pensavo di gestirla meglio nella loro metà-campo, poi loro sono stati bravi a renderci la vita più difficile, ed avevo scelto Raspadori perché è bravissimo nel fare i movimenti di corsa, spesso più bravi di altri centrocampisti per venire avanti e indietro. Domani ci serviranno cose diverse, ci devo pensare bene. Ma non si perde niente né con quello né con l’altro. Con Giovanni si riesce ad attaccare qualche volta in più la profondità, perché lui fa questo di mestiere. Lui è un calciatore fortissimo perché ha entusiasmo e voglia di andare ad acchiappare tutto quello che passa. Sia per le notizie che gli vengono date sia per lo scorrimento di partita. Se hai questi giocatori qui, è più facile fare dei passaggi per diventare campioncini. E’ entrato due-tre volte dalla panchina e quando ti viene vicino vuole sempre giocare”.

Tanti calciatori utilizzati per Spalletti: “Noi siamo stati fortunati perché tutti i calciatori che abbiamo utilizzato ci hanno dato il proprio contributo ed hanno consentito di fare minutaggio, risparmiando anche fatica per altri che avevano giocato in precedenza. Quando un giocatore gioca tutta la partita quello che può rimanere come acidità e fastidio sono gli ultimi venti minuti. Poi queste partite danno sempre tanta gioia e adrenalina. Giocare queste partite qui è come la Vigilia di Natale. Questa è una competizione che ti rende talmente felice che va ad eliminarti tante cose che poi ti consentono di giocarla dando il massimo”.

Quale messaggio per Spalletti nei confronti dei tifosi rimasti fuori per la chiusura del settore ospiti? “E’ la vera penalità che abbiamo. Non poter fare il turn-over con i nostri tifosi. Saranno tutti lì appesi al televisore per poter essere al fianco dei propri idoli e dei nostri calciatori. Lo percepiamo questo discorso qui. Averne avuto qui in trasferta ci avrebbero dato una mano. Ma sappiamo che loro ci guarderanno e che saranno lì a spingere dalla parte giusta e noi avvertiremo questa loro forza e qualità”.

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