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Spalletti: “Non posso assicurare niente. A tifosi e società chiedo tempo. Simeone viene a Verona. Rosa da completare”

admin
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12 Min di lettura

Luciano Spalletti torna a parlare. Lo fa in conferenza stampa alla vigilia della prima giornata di campionato, Verona-Napoli. Una vigilia di campionato anomala, con il mercato ancora apertissimo: “Vorrei fare un pò di chiarezza su tutto, riavvolgendo un pò il nastro. Quando sono arrivato, la prima volta che ho conosciuto Aurelio De Laurentiis mi ha spiegato il suo futuro percorso e mi ha prospettato un Napoli di transizione, che riguardasse conti, ringiovanimento rosa e riportare la squadra in Champions facendola funzionare perché, per rimettere mano sui conti, bisognava giocare un buon calcio affinché i calciatori fossero richiesti dalle squadre, perché nei due anni precedenti nessuno era stato richiesto. Per cui gli obiettivi, anche con un pò di rammarico, sono stati centrati al 100%”.

Spalletti si sente protagonista di questo processo di rinnovamento, dicendo che non può assicurare nulla: “Ora si parla, naturalmente, di un Napoli che non vede più nelle loro fila i calciatori più importanti che hanno permesso i buoni risultati degli ultimi anni. Calciatori d’esperienza, forti ed affidabili e si parla di calciatori di un nuovo ciclo. Ma se si parla di Napoli si parla sempre di ambizioni altissime, perché abbiamo alle spalle una città che se lo merita e noi dobbiamo subito assumerci le nostre responsabilità. Poi l’idea che sia io a gettare le basi è una responsabilità che mi assumo volentieri e che mi stimola tantissimo. Ma io non posso assicurare niente e si gioca per raccogliere il massimo a disposizione, come si dice sempre. E naturalmente, in questo percorso, come dicono in tanti, ci vuole un pò di tempo, di disponibilità, rimanendo alta l’ambizione e la passione per questi colori”.

L’allenatore ha fatto intendere a chiare lettere che si aspetta ancora molto dal mercato: “C’è sintonia sull’abbattimento dei costi e sul ringiovanimento della rosa, ma per quanto riguarda il resto c’è ancora da lavorare. C’è ancora un mese di tempo alla chiusura del mercato e ci sono anche 12 punti a disposizione prima della chiusura del mercato. Dobbiamo andare a vedere quello che succederà. Questo è un calciomercato lento per le difficoltà finanziarie che stanno affrontando tutte le squadre. Tutti sono più attenti a fare delle spregiudicatezze, a commettere follie. C’è ancora del tempo per completare la rosa”.

Ma Spalletti già sapeva di questa rivoluzione? “Già era stato detto pubblicamente anche dalla società che doveva abbassare i costi. Il Presidente, quando l’ho conosciuto, mi aveva detto di voler intraprendere questo percorso e mi ha chiesto se volevo allenare il Napoli in questo percorso. Ed io ho detto sì”.

Cosa si sente di promettere, allora, Spalletti? “Noi faremo del nostro meglio fin da subito e sono convinto che questa squadra farà re-innamorare i suoi tifosi e quelli che hanno a cuore le sorti del Napoli”.

Ma il tecnico toscano si sente comunque pronto ad affrontare questa nuova realtà: “E’ una responsabilità che mi stimola tantissimo. Ci vuole un pò di sostegno da parte della città e da parte della società perché le cose più difficili da fare sono quelle di ritrovare le dinamiche che avevo nello spogliatoio l’anno scorso. Quelle sono cambiate, perché quando dentro lo spogliatoio fai a meno di gente come Ospina, Insigne, Mertens e Ghoulam viene meno lo spessore, la personalità ed il carattere. Mancano quelle dinamiche e noi dovremo essere bravi a ricrearle. Ma io non ho timore di niente perché la squadra che scenderà in campo a Verona, eccetto qualche calciatore, sono quelli dell’anno scorso e sono convinto che ritroveranno subito geometrie e faranno rivedere quella qualità di gioco che hanno fatto vedere precedentemente”.

Spalletti intende mettere in chiaro le cose, ancora una volta: “Giocheremo la Champions partendo dalla terza fascia, ricche di calciatori top, e poi affronteremo squadre italiane che si sono rinforzate andando a prendere calciatori come quelli che sono andati via da Napoli. Ripeto, questa è la realtà con cui ci misureremo anche se io resto fiducioso dei miei calciatori e di quelli che abbiamo preso. Sarà un campionato lungo e difficile. Lo valuteremo strada facendo”.

Importa qualcosa, a Spalletti, il fatto che abbia il contratto a scadenza a fine anno? “Non me ne importa nulla. Alla mia età è meglio fare un contratto di un anno, così si valuta quello che uno fa sul campo. Anzi, d’ora in avanti farò sempre contratti di un anno”.

Ma Simeone partirà per Verona ed in quali reparti si aspetta altri rinforzi? “Se è tutto a posto, certo che Simeone parte per Verona. Perché sta arrivando qui. Lui è uno di quei calciatori di cui abbiamo bisogno e Napoli è quello di cui ha bisogno Simeone in questo momento della sua carriera. E’ un acquisto corretto. Poi sul mercato per me è scorretto parlare di quelli che non ho a disposizione, è una mancanza di rispetto nei confronti di chi ha marciato insieme a noi. Di quelli che verranno diventa difficile parlarne da qui in avanti”.

Simeone e Sirigu saranno subito messi in campo?Io ho a disposizione 3 portieri, 8 difensori, 7 centrocampisti e 7 attaccanti. Siamo a posto per le rotazioni. Ne ho 25 di calciatori e non li uso tutti. Dovrò anche chiedere scusa a qualcuno. Sirigu è arrivato in ottima condizione ma è chiaro che, come ha richiesto lui, da grande professionista qual’è, ha doppiato qualche allenamento subito. Aveva bisogno di riprendere le distanze e le misure corrette nelle varie situazioni di gioco”.

Molti calciatori accettano l’idea di partire in sordina per poi provare a riscattarsi: “Li ho visti molto motivati, anche stamani. Mano mano che passano i giorni li vedo sempre più interessanti. Vedo le facce tirate al punto giusto, la palla passa veloce e so che gli arbitri fischieranno di me e questa è una cosa importante a cui viene dato merito, almeno da parte mia. Andiamo fiduciosi a giocare a Verona e vogliosi di mettere in pratica quello che abbiamo preparato”.

Cosa possono dare i nuovi arrivati? “Per quanto riguarda Kim da quel video in cui si presenta alla cena si capisce la personalità che ha. Sul campo è veloce, sufficientemente tecnico, forte negli impatti e nel gioco aereo. Il primo giorno si è presentato con quel video, il secondo lo ho incontrato nei corridoi che ripeteva quello che gli dicevo “Sali-scappa-fermo, sali-scappa-fermo”. Per quanto riguarda gli altri hanno caratteristiche per mettere in difficoltà qualsiasi tipo di avversario, tipo Kvaratskhelia. Poi c’è Ostigard che ogni volta che colpisce la palla di testa si sente dalle tribune, ha personalità e voglia di misurarsi. Arriva tutte le mattine in anticipo ed è sempre lì a chiedere nuove cose. Olivera ha sofferto per un infortunio e soltanto ora si cominciano a vedere le sue qualità. Nei test che abbiamo fatto è stato il migliore per velocità e resistenza”.

Che lavoro si fa su Meret e Fabiàn Ruiz, calciatori in partenza: “Se sei un professionista ti adegui alle regole, non hai altra possibilità. Noi che siamo intorno al terreno di gioco siamo solo delle sentinelle”.

Un Verona reduce dalla batosta in Coppa Italia può essere considerato un avversario facile? “Il Verona è sempre stato un cliente difficile per noi. Chi pensa che battere il Verona sia una cosa semplice non è un buontempone, ma è uno che non ha mai messo le scarpe da calcio”.

Come impiegherebbe Simeone? “Io tento di far giocare i calciatori forti. Simeone ha fatto 17 gol senza battere rigori. Dentro le partite del campionato normali, senza andarci a mettere altre competizioni. Per cui noi abbiamo fatto un ottimo acquisto. Poi è chiaro che ci sono degli equilibri di squadra. Abbiamo una rosa che ci permette di variare il modo di giocare, sia in difesa che a centrocampo”.

La direzione giusta è quella del 4-3-3 oppure in base ai nomi nuovi provenienti dal mercato si parte dal 4-2-3-1? “Si possono utilizzare tutti e due i moduli e si useranno tutti e due. I riferimenti sono quelli”.

Spalletti sembra avere le idee chiare su Gaetano, Zerbin e Ambrosino: “Gaetano e Zerbin stiamo valutando di tenerli con noi perché sono calciatori che ci possono far comodo e sono sullo stesso livello degli altri. Non pagano nessuna pena. Ambrosino ha bisogno di fare ancora qualche partita per esperienza e per stare nel gruppo. Ha delle caratteristiche ben precise che sono riconoscibili ed altre in cui è già un top, come quando prende palla in area di rigore, si gira e tira le castagne in porta. Riesce sempre a trovare le traiettorie scomode per i portieri”.

Politano è recuperato? “Stamani si è allenato con il gruppo, si è allenato bene per cui i minuti non li so, sono valutazioni che farò domani in allenamento e poi valuterò”.

Il rigorista chi è? “Non c’è una lista, è una cosa che diventa facile fare perché è quello che li tira meglio in allenamento. Ma non lo dico”.

In chiusura un pensiero per Garella: “Volevo salutare Garellik, che è stato un calciatore mai banale come lo erano le sue parate. Come non sono state banali le città in cui ha vinto i suoi due Scudetti. Abbiamo perso un calciatore che a modo suo ha lasciato un segno positivo nella storia del nostro calcio”.

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