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Turrini: “Raspadori punta intelligente e affamata. Un ragazzo d’oro. Napoli piazza ideale per lui”

admin
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Francesco Turrini, ex ala offensiva del Napoli di fine anni Novanta, ha allenato Giacomo Raspadori nel settore giovanile del Sassuolo. Questa la sua considerazione dell’attaccante inseguito dagli azzurri, in una intervista rilasciata a Il Mattino: «Una persona d’oro, un ragazzo perbene. Con una fame incredibile. Ho parlato spesso di lui anche con chi l’ha allenato prima e dopo di me, ci siamo tutti ritrovati con lo stesso pensiero su di lui. Mi ha conquistato con l’intelligenza. E la disponibilità. Lui arrivava da punta centrale ma in quella Primavera avevo lui e Scamacca, esattamente come si sono ritrovati in prima squadra. Dissi a Giacomo che il ruolo da prima punta era occupato, lo schierai esterno, non esitò un attimo, anzi». Quindi Turrini l’ha scoperto da esterno? «No, è nelle sue qualità. E quanti gol bellissimi, quante partite mi
ha risolto in quella stagione».

Ci può chiarire allora qual è il ruolo di Raspadori. «Fare la punta. È intelligente, ha il senso del gol dell’attaccante d’area, spacca in due le difese. Ma sa anche adattarsi, ha intelligenza e qualità per fare
l’esterno, anche il trequartista. Dovrà adattarsi. Perché? Perché se dovesse arrivare a Napoli, con Osimhen il ruolo di punta è già coperto. Ma saprà farsi apprezzare da Spalletti per la duttilità».

Saprà convincere l’allenatore toscano? «Non ho dubbi: più si sente amato e più dà il meglio di sé. Se
Spalletti e la piazza lo capiscono, allora farà sicuramente bene».

Turrini conosce la piazza di Napoli: cosa si aspetta in caso di arrivo? «Se non diventi calciatore a Napoli non diventi calciatore da nessun’altra parte. Sappiamo bene quello che significa giocare con addosso l’azzurro. Raspadori è uno che in campo ti dà tutto, anche l’anima. È la piazza ideale, basteranno poche
partite per conquistare i tifosi. Anche perché è arrivato il momento per il salto in una grande squadra come potrebbe essere quella azzurra. Ha 22 anni, ha avuto continuità al Sassuolo, ma in neroverde non può fare di più. E all’estero calciatori come lui giocano già da anni in top club come il Napoli».

Cosa l’ha impressionata di Raspadori? «La continuità. È cresciuto anno dopo anno, con regolarità. Aveva fame di arrivare e ne ha ancora. E sa stare in gruppo, è stato quasi sempre capitano nelle giovanili. Lo vedevo giocare e pensavo: “Come può non diventare professionista?”. E infatti ci ho visto giusto».

Fonte: Il Mattino

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