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Spalletti: “Questo Napoli ha un gruppo di ragazzi seri. Insigne? Mi chiami quando vuole”

admin
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Luciano Spalletti commenta la vittoria centrata nell’ultima giornata di campionato contro lo Spezia, sua ex squadra da calciatore. Quattro successi nelle ultime quattro per il suo Napoli: “E’ stato importante fare un risultato di questo genere a fine partita. E’ la dimostrazione che si è avuto a che fare con ragazzi seri. Qualcuno di questi non aveva giocato nelle ultime partite e si sono fatti trovare pronti, ciò vuol dire che la qualità degli allenamenti è stata molto alta. E poi i tre gol sono stati bellissimi. Nel finale abbiamo avuto la possibilità di far giocare anche Marfella che ha fatto un intervento da portiere top ed il fatto di aver avuto la possibilità di allenare giocatori che si sono resi sempre disponibili e professionali, per un tecnico è la cosa più bella”.

Spalletti è stato uno dei primi a raggiungere la Curva Piscina del Picco dopo le intemperanze tra le due tifoserie: “Sono cose che fanno dispiacere, che allontanano dal calcio. Perché dentro gli stadi ci sono sempre tanti bambini e tante famiglie. Bisognerebbe comportarsi diversamente e certe cose non dovrebbero avvenire. C’è da dire che dopo il nostro intervento si sono calmati tutti ed hanno ricominciato tutti a fare il tifo per la propria squadra”.

Quando si programmerà il Napoli del futuro? “Lo stiamo già sta facendo. I nostri dirigenti e la società lo sta già facendo. E’ chiaro che non si può mettere a posto tutto in dieci giorni ed anche quest’anno sarà un mercato in cui bisognerà essere bravi e pronti nel caso in cui ci dovessero togliere qualche calciatore. Per un motivo o per un altro ne possiamo perdere diversi e perderli tutti quanti assieme potrebbe far perdere alla squadra un certo livello di competitività raggiunto quest’anno”.

Sulla cena di addio di Insigne: “E’ stata una cena bellissima, organizzata alla grande da Lorenzo. Ho visto tutti quelli del Napoli presenti, dal Presidente al più umile di quelli che lavorano dentro la società. Questo fatto di esserci tutti ha compattato ancora di più tutto l’ambiente e per questo ci sentiamo ancora più forti. Ho detto a Lorenzo di chiamarmi più spesso possibile, perché è abituato a questa città ed a questi colori. E’ difficile adattarsi, anche se c’è una comunità con tanti italo-americani”.

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