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Napoli Femminile, parla l’allenatore Domenichetti: “Vestite da maschi per acquisire dignità”

admin
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A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuta Giulia Domenichetti, allenatore del Napoli Femminile: “Ho vissuto gli anni in cui giocare a calcio era strano ed era vista come una scelta strana. Prima era più difficile per noi entrare nel mondo del calcio, oggi si sono ribaltate le cose. Come tante persone in questo momento provo un senso di inadeguatezza e impotenza rispetto a quanto accade in Ucraina. Faccio i complimenti a chi riesce a rendersi utile. Quasi fa male ascoltare i racconti, è difficile immaginare quanto sta accadendo. Ho conoscenti ucraini che vivono qui, che hanno parenti lì. Nella Nazionale di calcio a 5 ho instaurato rapporti. È ammirevole il lavoro che stanno facendo da lì. Negli Stati Uniti il calcio femminile è molto sviluppato. Le giocatrici statunitensi hanno fatto una protesta ultimamente per ottenere gli stessi pagamenti della Nazionale maschile. È una questione culturale, si parla di una discriminazione generale. Per acquisire un po’ di dignità ci siamo dovute vestire da maschi. Abbiamo dovuto indossare le maglie dei club maschili e allora hanno iniziato a prenderci sul serio perché adesso vedendo la bambina con la maglia della Juve, del Milan, della Roma, dell’Inter è come se si associasse la figura al club maschile. Adesso sicuramente c’è più numero”.

Sulla salvezza del Napoli Femminile: “Ci stiamo provando, anche chi dormiva sogni tranquilli si sta risvegliando. Abbiamo riaperto la bagarre per la salvezza, siamo 3-4 squadre coinvolte. Ci saranno tutti scontri diretti, è tutto nelle nostre mani. La squadra è buona, dovevano convincersi anche loro di potercela fare”. 

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