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Napoli-Lazio 4-0: MaraMertens! Azzurri stellari: travolto Sarri e +3 sul Milan. Che goduria!

admin
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Una splendida vittoria nel segno di Maradona, ampiamento celebrato e ricordato nel pre-partita con la statua che ha fatto il giro del campo. La squadra di Spalletti trova ispirazione e segna tre gol in 29′ con Zielinski e due capolavori di Mertens. Poi chiude Fabiàn Ruiz. Napoli primo, da solo, a +3 sul Milan

Napoli-Lazio 4-0: una vittoria nel segno e nel ricordo di Diego Armando Maradona. Nello stadio che porta il nome del più grande calciatore di tutti i tempi si vive un caleidoscopio di emozioni: il dolore ad un anno dalla scomparsa, la commozione per tutti i tributi e gli omaggi vissuti nel pre-partita, la gioia della vittoria finale. Un godimento assoluto. Il Napoli di Spalletti surclassa la Lazio dell’ex Comandante Sarri con una prestazione sontuosa, aperta da Zielinski e chiusa in poco meno di mezz’ora con la doppietta di Mertens, il nuovo Re di questa città che torna a sognare in grande, proprio come ai tempi del suo Dio. Il quarto gol di Fabiàn Ruiz è un cotillon per una vittoria che consente al Napoli di rialzarsi dopo due sconfitte di fila e di tornare da solo in vetta alla classifica con un distacco di 3 punti sul Milan in questa intensa corsa Scudetto con i rossoneri. Proprio come negli anni Ottanta, gli anni di Diego.

Il tabellino di Napoli-Lazio

Si gioca in un’atmosfera favolosa, con il Napoli che sembra andare al ritmo delle bordate d’acqua che piovono dal cielo. Scende la pioggia, ma che fa: la squadra di Spalletti è un tamburo e mette sotto quella di Sarri, stordendola in un paio di minuti prima col sinistro di Zielinski e poi col destro di Mertens, tra il 7′ e il 9′. Due colpi mortiferi, che mandano in estasi i tifosi ma che non demoliscono del tutto una Lazio che con Luis Alberto prova a restare in partita, ma Ospina vola, e poi con Acerbi centra la traversa su angolo.

Da Diego Maradona a Dries Mertens: le iniziali sono le stesse, le epoche diverse ed il paragone, certamente, non sussiste. Ma, dinnanzi alla statua del Pibe de Oro, il Re dei bomber di tutti i tempi con la maglia del Napoli, persino più dell’argentino, trova l’ispirazione giusta per raccogliere il pallone di Lozano e mandarlo dolcemente dall’altra parte, sul palo lontano, con palombella a scavalcare Reina. Un gol proprio alla Maradona, per la doppietta personale, per la gloria universale. Tre gol in meno di mezz’ora, tre gol per rimettere tre punti tra sé e il Milan. Uno show che si son goduti i tanti vip presenti in tribuna, compreso Gianni Infantino, presidente FIFA. Per un Napoli di statura Mondiale.

Nella ripresa il Napoli amministra il triplo vantaggio e da parte della Lazio non c’è la minima reazione, tant’è che Ospina resta inoperoso per tutti i secondi 45′. Sarri le prova tutte, inserendo Lazzari, Zaccagni, Basic ed altri, ma niente: non è serata. Il San Paolo è stato tutto suo per un triennio, ora invece il Maradona gli va completamente contro. Reina salva su Mario Rui, ma non può far nulla sul sinistro a giro di Fabiàn Ruiz all’85’ per il definitivo 4-0. Una serata da incorniciare. Da Scudetto. Nel ricordo di chi, il tricolore, l’ha già regalato a questa gente. Ed il cui ricordo vivrà per sepre.

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