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Petagna, fango e gloria: è lui l’uomo in più del Napoli

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Il jolly nei momenti di difficoltà: ecco quanto può essere utile un “outsider” in una squadra di gioielli

Andrea Petagna, l’eroe che non ti aspetti ma che sa cambiare gli equilibri nel momento del bisogno: il Napoli lo sa, lo ha già potuto osservare l’anno scorso, eppure i partenopei hanno continuato ad evere dubbi sulla sua utilità. La verità è che in ogni squadra, dalla più stellare alla più provinciale, c’è bisogno del centravanti puro d’area di rigore, dell’outsider che con una zampata ti risolve una partita rognosa.

Certo, possiamo capire sia la diffcoltà di Spalletti nell’impiegarlo dal primo minuto (viste le presenze di Osimhen e Mertens), ma in casi di emergenza Petagna può senza dubbio dire la sua: partite come quelle di Marassi, un campo da sempre insidioso per il Napoli, sono pane per i suoi denti e anche un’occasione per mostrare di meritare la maglia azzurra. Perché non sempre la qualità basta per raggiungere l’obiettivo: la filosofia inevitabilmente arriva a scontrasi con la realtà, e ad un certo punto l’ideali diventano addirittura controproducenti.

QUANDO LA QUALITA’ NON BASTA

Quando hai una squadra di campioni sembra tutto più semplice: ti ritrovi a passeggiare nelle situazioni particolarmente agevoli, spesso si ha la meglio anche contro le grandi ma non sempre il “calcio champagne” garantisce i risultati sperati. Ci sono squadre, le cosiddette squadre di “metà classifica”, difficili da affrontare, chiuse in difesa e pronte a ripartire e a farti male quando meno te lo aspetti. Il Genoa n’è stato un esempio: orgogliosi e caparbi fino alla fine grazie anche alla spinta del pubblico di Marassi, i rossoblù hanno reso la vita difficile al Napoli, che ha rischiato addirittura di perdere il match. Sono questi i momenti in cui la qualità non basta più e perde di importanza: a salire in cattedra è la quantità, il peso delle singole occasioni e di quei giocatori che inaspettatamente diventano i protagonisti che non ti aspettavi. Andrea Petagna è uno di quelli, e lo ha ampiamente dimostrato a Spalletti: entra in campo, colpo di testa e gol che porta gli azzurri alla vittoria in una giornata difficile. Tanto fango per poi arrivare ad una gloria effimera: è il destino degli outsider, coloro che fanno il lavoro sporco, coloro che risolvono casi che a volte le stelle non sono in grado di portare a termine.

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