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Spalletti: “Napoli, squadra e città forte che mi completa. Voglio Insigne con me”

admin
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La presentazione a Castel Volturno: “Cessioni? Io li terrei tutti, poi si valuta. Europa League? Ci tengo molto. Se ho chiamato Emerson? Può darsi…”

Parte l’avventura di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli. Dopo Rino Gattuso, è l’ex Roma e Inter il nuovo tecnico azzurro. A Castel Volturno la conferenza stampa di presentazione alla presenza del presidente Aurelio De Laurentiis e del Direttore Sportivo Cristiano Giuntoli. Queste le sue prime parole: “Il Napoli è una squadra forte e sono curioso di entrarci dentro il prima possibile per vedere fino in fondo quanto ne è consapevole. Perché se non sai di essere forte non completa il tuo comportamento. Mi renderò conto strada facendo di quanto questa squadra sia consapevole. Da quando ho saputo di essere l’allenatore del Napoli non ho mai tolto gli occhi di dosso. E’ una squadra che mi piace, che mi somiglia e sono curioso”.

Dopo due anni di inattività, ora il Napoli: “Io ho avuto la possibilità di stare per un pò a casa e questo, per quelli come me, le cose sono facili, perché si sta con la famiglia, si guarda le partite e si vive in campagna. Vivere in campagna ogni tanto fa bene, perché si cammina molto ed avere piedi forti è una bella cosa. Sono sempre emozionato, perché questo è un lavoro che mi piace, che mi crea battiti forti, stare in uno spogliatoio e stare in campo ad allenare dei calciatori. Qui sono stato contento fin dal primo momento perché il Napoli è una squadra forte, la città è forte e che completa il mio tour dell’anima: ho allenato a Roma nella città eterna, la città del Papa, a San Pietroburgo in quella degli zar, a Milano che è la città dell’industria e della madonnina ed ora alleno il Napoli, la città di Diego e di San Gennaro. Sono orgoglioso di venirci perché siederò sulla panchina e nello stadio in cui ha giocato Diego Armando Maradona. Napoli è la città in cui il calcio e i miracoli sono la stessa cosa”.

Cosa dice Spalletti ai tifosi, delusi per lo scorso finale di campionato: “Abbiamo solo una risposta, solo una possibilità, ovvero fare i risultati. Non c’è altra strada. Ai tifosi del Napoli quello che gli dai te lo rendono con gli interessi. E’ un progetto importante quello di allenare il Napoli. Mi piace lo slogan “Sarò con te”, che è stata la canzone di battaglia per tante partite. Mi piace particolarmente perché è un grido di appartenenza che non dovrebbe mai mancare nelle squadre e dentro questi ambienti di sport. E’ una mano importante, forte, che ti tende la città e che noi dovremo spingere forte per provare ad arrivare lontano ma per dimostrare di meritare di saper vestire questa maglia. E’ una squadra della città, qui sono quasi tutti tifosi del Napoli e noi dobbiamo restituire questo amore e quest’affetto con il comportamento e la disponibilità in campo”.

Subito l’argomento scottante del rinnovo di contratto di Insigne: “Secondo me sarebbe meglio parlarne prima con lui che con voi giornalisti. Ma io di Insigne ne parlo bene, non penso di turbarlo. Ci ho parlato dopo un gol fatto in Nazionale e gli ho detto che a me farebbe piacere fare questo percorso con lui al mio fianco. Poi ci sono altre situazioni nel mondo del calcio e quelle lì le andremo ad analizzare insieme a lui, quando tornerà”.

Per il momento, ad Insigne, Di Lorenzo ed all’Italia di Mancini i complimenti per il grande Europeo: “A lui e a Di Lorenzo vanno fatti i complimenti per l’Europeo fatto in maniera spettacolare. Lorenzo ha fatto vedere più volte il suo marchio di fabbrica e qui ci si possono aggiungere i complimenti a Di Lorenzo perché è un calciatore completo, forte, fisico, presente e che si presta a fare tutto con grande qualità. E, ovviamente, vanno fatti i complimenti anche alla Nazionale ed a Mancini per la squadra che ha allestito. E’ visibile che somigli molto più ad una squadra di club più che ad una selezione. Io non li ho mai visti allenare ma sono convinto che molti allenamenti sono fatti guardando all’altra metà-campo ed al calcio offensivo”.

Cosa chiederà al suo Napoli? “Io ho tutto. Mi sveglio sempre in forma la mattina, poi mi deformo un pò in base a chi trovo durante la giornata e per me non chiedo niente. Chiedo solo per il Napoli. Sono qui per tentare di allenare bene questa squadra e per fare più risultati possibili perchè è quella la possibilità che ho di rimanere una persona forte per Napoli. Questa città è piena di uomini che hanno lasciato il segno e ama come nessun’altra città quelli che sono i propri eroi. Io e la mia squadra vorremmo diventare delle persone ricordate dai tifosi”. 

Quali sono gli obiettivi del Napoli? “Il presidente ha detto che deve rimettere a posto i conti e deve ambire alla Champions. E’ chiaro che la prima qualità dev’essere quella di avere calciatori forti per poter entrare tra quelle quattro lì perchè ci sono delle grandi squadre ma è chiaro che poi entrare in Champions sarà la mia ossessione. Napoli è la città che ha più cittadini in giro per il mondo e già questo è un grande motivo per non restare fuori dall’Europa che conta. Dopo è venuta fuori la dichiarazione che io terrei tutti i calciatori che ho a disposizione perchè sarei contento così. Prima di tutti questo era un tentativo per fare un complimento a chi ha creato questa squadra che è forte. Poi sappiamo che per contratti in scadenza e Covid il prossimo Napoli sarà differente da quelli precedenti. Però noi siamo qui per questo, per tentare di costruirne un altro altrettanto forte, si lavora tutti per questo. Bisogna essere pronti a vedere quello che succede nel mercato, abbiamo uno staff addetto ad essere pronto a prepararsi su quello che potrebbe avvenire. Con il presidente ho parlato più volte dopo che ho firmato questo contratto ed è chiaro che poi fra di noi ci si dice anche qualcosa in più. Però quello poi per il momento non lo possiamo raccontare. Dobbiamo lavorare in maniera corretta e seria e poi vista la qualità che abbiamo anche al di fuori della squadra si va ad occupare tutte le caselle e lo spazio che una partita di calcio vuole”.

L’Europa League può essere un obiettivo? “Dobbiamo mettere in campo un calcio che somigli alla città e di cui gli sportivi ne siano orgogliosi. Mi piacerebbe una squadra sfacciata, di scugnizzi che credano nel proprio talento e che vadano a metterlo in pratica su qualsiasi campo. L’Europa League è una competizione a cui io tengo molto. Tengo molto alla Coppa Italia, al campionato, alle partite amichevoli. Ogni allenamento mette un premio giornaliero che è piccolo ma se ti alleni bene per 7 giorni stai tranquillo che la partita la giochi meglio. Si parte da lì e tengo a fare bella figura ogni volta che entra in campo il Napoli. Io rappresento questa squadra calcisticamente parlando e si fa sul serio, non si snobba niente”. 

Mertens, operato, ne avrà per un pò: “L’ho sentito il giorno prima dell’intervento ed anche il giorno dopo e lui mi ha detto che avrebbe piacere a passare e salutare tutti, ma a lui sarà concesso qualche giorno in più per riposare e riprendersi”.

Osimhen è un giocatore che può rendere molto nel suo gioco? “Se fossi un presidente di una squadra di calcio prenderei un allenatore che è convinto di incidere con i giocatori che ha a disposizione. Conosco bene molti dello staff tra cui Giuntoli che viene dalle mie parti e so quanto sono bravi. Poi è chiaro che alcuni calciatori possono avere periodi di difficoltà non rendendo al massimo. Poi devi trovare le motivazioni che gli permettono di far vedere tutto il suo valore, è un percorso giorno dopo giorno”.

Anche Emerson Palmieri conosce molto bene: ha sentito anche lui? “E’ possibile che lo abbia sentito. Non vedo perchè non dovremmo far bene con la rosa che abbiamo. Osimhen entra dentro questo discorso qui. E’ uno che attacca la profondità, sa fare gol e si danna per la squadra. Gli interessa coprire quegli spazi e quei metri per non lasciarli agli altri e quindi è un attaccante forte che abbiamo come lo sono Mertens e Petagna e ci vorranno un pò tutti per arrivare in fondo. E poi voi dimenticate anche Zielinski, un altro grande giocatore. E poi c’è Lozano che mi piace e che mi buttò fuori dalla Champions in un Inter-PSV”.  

Il 4-2-3-1 sarà il modulo di base del nuovo Napoli, secondo il credo spallettiano: “Il 4-2-3-1 è la base, poi naturalmente se si parla di calcio attuale le squadre brave hanno fatto vedere sempre la qualità dei calciatori. Sono loro che fanno la differenza, il modulo viene dopo. Il 4-2-3-1 si modella poi con il possesso palla. Oramai quasi tutte vanno a piazzare calciatori sulle due piazzole a destra ed a sinistra dell’area avversaria. Si va alla ricerca di questo spazio sulla trequarti, anche senza preoccuparsi della palla, perché è lì che si fa la differenza, nell’andare e venire via da quelle zone di campo. In Italia siamo sempre stati più attenti nell’avere qualche uomo in più nella fase di costruzione piuttosto che avere degli “invasori” in più, come dicono a Converciano, cioè più calciatori nell’altra trequarti di campo. Un pò come fa l’Atalanta, a cui vanno fatti i complimenti per tutta una serie di motivi”.

Se ci dovesse essere una cessione, tra Insigne, Koulibaly e Fabiàn Ruiz, c’è un piano B? “Ho detto che terrei tutti i calciatori che ci sono adesso, poi vanno fatte necessariamente delle valutazioni. C’è tutto il tempo di Giuntoli, sul mercato, per fare tutte queste valutazioni”.

In questo Europeo c’è qualche calciatore che è piaciuto? “Ci sono stati diversi calciatori che mi sono piaciuti, anche tra quelli meno noti. Ma non si fanno i nomi, perché ci piacciono di più i nostri. Però si sono viste belle partite”.

Quale può essere la cura Spalletti dopo l’ultima Napoli-Verona: “Loro sono già in debito con me, tutti. Il motivo lo dirò ai miei calciatori, non posso dirlo qui”.

Mentre a Napoli comincia l’era Spalletti, a Roma c’è Mourinho: “Lui sotto l’aspetto motivazionale è uno dei più bravi. Lui ha cambiato la scritta davanti all’ingresso di Trigoria? Ma anche noi abbiamo la nostra frase messa sulle casacche: “Sarò con te e tu non devi mollare”. Ma non perché io debba motivare qualcuno, non c’è bisogno che lo faccia”.

In Nazionale all’Europeo c’è anche Meret: “Meret e Ospina sono due grandi portieri, due Nazionali. Siamo contenti di avere due portieri di questo livello qui, perché poi ci sarà bisogno di gestire molte partite e gli stress momentanei. Quindi si ha bisogno di 20 giocatori e 3 portieri forti. Avere due portieri di grande livello è un bel vantaggio”.

Cosa pensa Spalletti sul VAR? “Il Var è perfetto. Mette a posto tante situazioni. C’è il regolamento che definisce il tutto, poi è chiaro che bisogna sempre dare un pò di interpretazioni ai vari episodi”.

Un commento su Inter-Juve del 2018 che costò lo Scudetto al Napoli: “Mi sembra ci sia stato un cambiamento nella classe arbitrale dell’AIA. Tra l’altro ne conosco molti perchè sono abbastanza anziano e per me diventa difficile andare a sindacare su un episodio anche perchè ne ho anche ricevuto qualcuno a favore. Io mi fido di queste persone che ci sono adesso perchè sono quelli che mi hanno anche arbitrato quando ero calciatore e con i quali ho un rapporto molto amichevole dentro la professionalità”. 

Domanda extra-Napoli sulla fiction su Totti, “Speravo de morì prima”: “Sono felice di aver dato la possibilità a Totti di fare una fiction e posso assicurargli che aveva anche i contenuti per farla su di lui. Mi dispiace che non abbia avuto grande successo ricevendo delle critiche e se me lo avessero detto prima io un paio di scene per fare il pieno le avevo, si completava quello che era l’audience. Poi ci sarà spazio per le questioni meno importanti adesso quella fondamentale è allenare il Napoli”. 

Ha già visto Napoli? “Ogni volta che sono venuto a Napoli ho sempre trovato una città piena di vita e di movimento. E’ una città emozionante”.

Manolas e Politano possono dare qualcosa in più con lei, che li ha già avuti alle proprie dipendenze? “Mi aspetto che diano il massimo, sempre, come tutti gli altri. Non lo devono fare solo perché ci conosciamo già. Devono dare il massimo per aiutare sempre i propri compagni. A tutti loro dico che i contratti ci consentono di restare a Napoli per un certo numero di anni ma se centriamo delle vittorie ed otteniamo dei risultati entreremo nella storia del Napoli per sempre”.

La promessa di Spalletti ai tifosi del Napoli: “Mi impegnerò al massimo e cercherò di fare impegnare tutti coloro che lavorano con me”.

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