L’attaccante stabiese ha concesso una bella intervista alla Gazzetta dello Sport
Fabio Quagliarella, attaccante della Sampdoria e nativo di Castellammare di Stabia, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport, alla quale ha raccontato la sua ossessione per il gol: “Quel che facevo fino a qualche anno fa, quando già ero professionista e tornavo a casa in estate. Con un caldo feroce, mi ripresentavo con il mio pallone su quel campetto in terra battuta vicino a casa dei miei genitori, dove tutto aveva avuto inizio: un amico in porta, mio fratello e altri ragazzi che mi facevano i cross. E io calciavo, anche per due ore. Il gol è la mia malattia… Ancora oggi, se potessi, starei due ore a provare solo i tiri da lontano. L’immagine di un portiere che al massimo dello sforzo non riesce a bloccare il tuo tiro è la gioia più grande”.
Tra le altre cose, Quagliarella ha parlato anche del suo periodo a Napoli e di un retroscena che ancora oggi lo tormenta: “Esordio con il Napoli, al vecchio San Paolo. Tiro da centrocampo e traversa piena. Sul momento ho pensato: “L’ultimo che ha fatto gol da qui si chiamava Diego”. Quell’anno segnai undici reti. Sarei stato più contento se avessi fatto solo quel primo gol. E alla domanda “Quanti gol hai segnato nel Napoli?” Risposta: “Uno. Da centrocampo. Fine”. Quella traversa mi dà un fastidio che neppure immagina”.