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Il valore dei calciatori oggi, in un mercato che sembra non avere regole

admin
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Come è consuetudine in ogni sessione del mercato estivo ci sono colpi apprezzati e acquisti criticati per l’eccessiva spesa del cartellino o dell’ingaggio.

L’ultima voce aggregata al coro delle critiche è quella di Rummenigge, dirigente sportivo ed ex calciatore del Bayern Monaco, che ha espresso il suo dissenso ad acquisti onerosi e ha ribadito che i bavaresi non parteciperanno ad aste in futuro.

Quantificare il valore di un giocatore non è però semplice

Tuttavia se si guarda al mercato dei tedeschi si osserva che è stato tutt’altro che modico e tendente al risparmio. Di soli cartellini hanno infatti speso la bellezza di 118 milioni, 80 per l’innesto di Lucas Hernandez e 35 per il francese Pavard.

Quindi chi ha speso meglio, il Bayern o il Real con la stratosferica cifra di 303 milioni? Ed è giusto che si spenda così tanto per un giocatore, tenuto conto anche delle commissioni che coinvolgono gli agenti?

La realtà è tanto semplice quanto banale: in un mercato libero, dove tutti possono fissare un prezzo, il costo è dato dall’incontro tra domanda e offerta. Di conseguenza chi fissa un prezzo lo fa per 1) intimidire altre squadre o 2) riuscire a ricavare un affare da un giocatore.

Chi acquista invece lo fa non solo per rinforzare la rosa, ma anche per questioni di marketing che hanno ricadute importanti ai fini del bilancio. Per concludere non si può dire se c’è un prezzo giusto o sbagliato a priori: l’investimento va visto alla fine della stagione sportiva.

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