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NAPOLI al TOP nell’era De Laurentiis: la scalata al ranking UEFA. L’Europa illuminata d’azzurro

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Un’ascesa vertiginosa negli ultimi 8 anni

Quando il Napoli di Aurelio De Laurentiis fa la sua primissima apparizione in una competizione europea è il 20 luglio del 2008 e nel raking UEFA non c’è traccia. Al secondo posto vi era il Milan, laureatosi Campione d’Europa l’anno prima con Carlo Ancelotti in panchina, l’Inter era nona e gli azzurri non figuravano neanche tra le prime 200. Vi erano perfino Empoli e Chievo Verona, entrambe al numero 104 (ed oggi ambedue in B), ma non la squadra allenata da Reja, che cominciò la sua esperienza nella Coppa Intertoto, in Grecia, sul campo del Panionios che, a proposito di ranking, stava proprio dietro Empoli e Chievo, al numero 106. Mentre oggi si parla della clamorosa esclusione del Milan dall’Europa League per i vincoli del fair-play finanziario, allora il Napoli conquistò sul campo, al suo primo anno di Serie A, il diritto di partecipare all’anticamera della ex Coppa Uefa in virtù di un 3-1 inflitto proprio ai rossoneri allenati sempre da Ancelotti, oggi tecnico azzurro. Corsi e ricorsi storici di un club che, dopo aver fatto 5 vittorie su 5 nelle sue prime gare internazionali contro, appunto, Panionios, gli albanesi del Vllaznia e i portoghesi del Benfica nell’andata del turno preliminare dell’ultima edizione della Coppa UEFA (dall’anno dopo Europa League), rimediarono a Lisbona il primo e decisivo Ko che costò la prima eliminazione. Ma il Napoli, ormai, stava diventando grande e dopo quella primissima esperienza comparve nel ranking UEFA al 112esimo posto. Insieme ad Empoli e Chievo…

Nell’arco di un triennio, dal 2008-2009 al 2011-2012, il Napoli passa dal 112esimo al 56esimo posto del ranking UEFA, praticamente dimezzando il ritardo dalla vetta. Ciò è frutto, in particolar modo, della prima partecipazione del club di De Laurentiis alla Champions League, superando un girone che comprendeva Manchester City, Bayern Monaco e Villarreal e venendo eliminato soltanto ai supplementari del ritorno degli ottavi di finale dal Chelsea che poi avrebbe vinto quell’edizione. Da quel momento in poi, da Mazzarri ad Ancelotti, passando per Benìtez e Sarri, gli azzurri hanno avuto una presenza costante nelle coppe europee garantendosi, in questo momento, passi sempre avanti nel ranking. Sono state scalate posizioni su posizioni, anno dopo anno, scavalcando altri top club italiani come Fiorentina, Inter (ultima Champions vinta nel 2010) e Milan (2007), piazzandosi stabilmente tra il 15° ed il 16° posto. Un ranking in cui il Napoli avrebbe potuto issarsi già da ora subito dopo la Top 10 se non si fosse snobbato qualche impegno in EuroLeague (vedi i sedicesimi persi nel 2013 col Viktoria Plzen, nel 2016 col Villarreal e nel 2018 col Lipsia). Un ottavo di Coppa Campioni, una semifinale e un quarto di finale di Europa League sono stati i migliori risultati ottenuti finora. Appunto, finora: perchè mentre tante altre stelle cadono, quella del Napoli è (ormai) un punto fermo del firmamento europeo.

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