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Roma, la conferenza d’addio di Totti

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Nel Salone d’Onore del Coni Francesco Totti terrà alle 14.00 una conferenza stampa per spiegare i motivi dell’addio alla As Roma. Accreditati 250 giornalisti. I posti a sedere sono 160, più 30 quelli degli scranni che però potrebbero non essere utilizzati per dar spazio, a quel punto in piedi, a più persone. Contando anche fotografi e operatori tv, davanti al palco sanno più di 350 i presenti. Fuori, invece, attesi i gruppi della Sud.

Le dimissioni. «Vorrei ringraziare il presidente Giovanni Malagò per avermi dato questa possibilità in questo posto bellissimo, uno dei posti più importanti per gli sportivi. La comunicazione è un po’ meno bella rispetto al posto, alle 12.41 del 17 giugno 2019 ho mandato una mail al Ceo della Roma dove scrivo un po’ di frasi per me impensabili, inimmaginabili. Ho dato le mie dimissioni con l’AS Roma, speravo che questo giorno non arrivasse mai, invece, è arrivato questo fatidico giorno che per me è molto brutto e pesante. Però viste le condizioni è stato doveroso e giusto prendere questa brusca decisione. Ci ho pensato per tanti mesi, ma penso sia la più coerente e giusta, perché davanti a tutti ci deve essere la Roma. La Roma è la squadra amare, da stargli sempre vicino. Oggi non ci devono essere la prefazione pro Totti, pro Pallotta o pro Baldini L’obiettivo deve essere la Roma e l’amore per questi colori. I presidenti passano, gli allenatori passano, i giocatori passano, ma le bandiere non passano. Questo mi ha fatto pensare tanto, non è stata colpa mia questa decisione».

Le colpe. «Non è stata colpa mia perché non ho avuto la possibilità di esprimermi, non mi hanno mai coinvolto in un progetto tecnico. Il primo anno ci può stare, nel secondo avevo capito cosa volessi fare, ma non ci siamo trovati. Non ci siamo mai aiutati l’uno con l’altro, sapevano le mie intenzioni e la voglia di dare tutto a questa società. Ma loro non hanno mai voluto, mi volevano fuori da tutto».

L’arrivederci alla Roma. «Alla gente di Roma devo dire solo grazie per come mi hanno sempre trattato. C’è stato sempre un reciproco rispetto sia in campo che fuori. Posso solo dire di continuare a tifare questa squadra, perché la Roma va sempre tifata e onorata, è la squadra più importante del mondo e vederla in difficoltà mi rattrista perché Roma e Roma. I tifosi della Roma sono diversi dagli altri tifosi, la passione, la voglia, l’amore che ci mettono è talmente grande che non potrà mai finire, io anche da fuori continuerò a tifare Roma. Questo è un arrivederci, non un addio. Da Francesco dico che è possibile avere Totti fuori dalla Roma, da romanista penso che questo non possa succedere. Prenderò altre squadra, quando un’altra proprietà punterà forte su di me io sarò pronto».

Colpevoli. «In questo momento ce ne sono tante di cose che posso fare. Sto valutando tranquillamente, questo mese valuterò tutte le offerte sul piatto e quella che mi fa stare meglio la prenderò e darò il massimo. Se prenderò la decisione sarà quella definitiva in questo momento. Non ci sono colpevoli, è stato fatto un percorso, non è stato rispettato e ho fatto questa scelta».

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