Ad imageAd image

Sarri-Juventus, “schiaffo” ad Allegri. Ancelotti e Conte devono approfittarne

admin
admin
5 Min di lettura
Manca solo l’ufficialità: il quasi ex Blues vicinissimo ai bianconeri

Telenovela quasi finita: Maurizio Sarri è a un passo dal diventare il nuovo allenatore della Juventus. L’arrivo del tecnico di Figline Valdarno evidenzia un vero e proprio cambio di rotta della dirigenza bianconera che, probabilmente, si è resa conto che per puntare all’obiettivo numero uno – la Champions – c’era bisogno di qualcosa di nuovo e di diverso. Chi ha assistito ai match dell’ultima edizione della Coppa dei Campioni ha potuto notare un livello delle prestazioni che la Juventus non sarebbe stata in grado di offrire in modo da arrivare fino in fondo. E infatti, giunti ai quarti, l’Ajax ha avuto la meglio, non solo nel risultato ma anche nel gioco.

Non che Allegri non sarebbe stato in grado di fornire ciò che Agnelli chiedeva. Ma gira voce che per farlo l’ex allenatore dei campioni d’Italia abbia chiesto ancora maggiori investimenti per migliorare una rosa che per i piani alti torinesi è già abbondantemente di ottimo livello. E allora l’idea è stata chiara. Affidarsi a chi quel quid in più e di diverso è in grado di infonderlo attraverso un gioco che garantisce prestazioni tali da andare anche a sopperire eventuali limiti, riducendo il gap nei confronti di chi attualmente in Europa è stato superiore.

Sia con il Napoli che con il Chelsea infatti, Sarri ha dimostrato come attraverso il proprio credo calcistico sia stato possibile competere anche non essendo i primi della classe

Con gli azzurri è andato vicinissimo alla conquista dello scudetto lottando con una Juventus più forte; con i Blues ha trionfato in Europa League, ottenuto una finale in Coppa di Lega e si è piazzato dietro a colossi come Manchester City e Liverpool, rispettivamente campioni d’Inghilterra e d’Europa. Ora con la Juventus, avrà il compito di mostrare ancora una volta come attraverso il suo gioco possa portare i bianconeri a competere fino in fondo nella coppa dalle “Grandi Orecchie”.

Il suo arriva rappresenta anche una sorta di rivincita nei confronti del suo predecessore, da sempre ottusamente fautore del “conta solo vincere” o de “il bel gioco non riempie le bacheche”. Allegri in cuor suo sapeva che servivano prestazioni di altro tipo per poter sfidare i potenti d’Europa, ma più glielo si faceva notare e più si mostrava dispettosamente contrariato. In effetti non ha mai digerito le attenzioni che si ponevano sul Sarri “bello ma perdente” nonostante l’Allegri “brutto ma vincente”. E ora, per uno strano volere del destino, la Juventus ha scelto di interrompere con lui i rapporti per cominciarne uno tutto nuovo proprio con Sarri.

IL NAPOLI E LE MILANESI – L’arrivo di Sarri potrebbe paradossalmente creare una maggiore competitività del campionato, almeno inizialmente. I bianconeri restano i favoriti e i più forti, su questo non ci piove. Inoltre ancora mettono mano al mercato e i nomi che circolano nell’ambiente piemontese sono quelli di Pogba, Milinkovic-Savic e Icardi, oltre all’arrivo a parametro zero di Ramsey. Tuttavia Sarri non fa mistero di aver bisogno di tempo per inculcare nei suoi nuovi giocatori i tanti e precisi meccanismi di gioco, dal movimento della linea difensiva al pressing, dal possesso al modo di attaccare.

Ovviamente non si potrà pretendere di veder giocare la Juventus così come fu per il Napoli: già il Chelsea aveva un gioco lontano da quello degli azzurri, pur mostrando alcuni dei concetti sarriani. A Londra si è dovuto adattare al tipo di calcio e di calciatori a disposizione, cosa che dovrà fare anche a Torino

Intanto, nel tempo impiegato per trovare il bandolo della matassa, ne possono approfittare Ancelotti e Conte. Il primo parte con il leggero vantaggio di un anno di lavoro in cui ha potuto capire come impostare la sua squadra nella prossima stagione. Il secondo è noto per riuscire a infondere le sue idee e il temperamento nei giocatori fin dall’inizio. Attenzione al Milan: l’arrivo di Giampaolo non è da sottovalutare. Sempre buone sono state le sue ultime esperienze con Empoli e Sampdoria e la panchina dei rossoneri può essere l’occasione per una sua definitiva consacrazione. Ovviamente ora per tutte è il momento di rinforzarsi con un mercato ancora agli inizi ma con Sarri, Ancelotti e Conte ci sono tutte le premesse per una Serie A di nuovo competitiva.

Condividi questo articolo