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Pugilato, incredibile al Madison Square Garden: Joshua battuto da un semisconosciuto

admin
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Una delle più grandi sorprese della storia del pugilato, degna del leggendario Douglas-Tyson che l’11 febbraio 1990 interruppe in Giappone l’ascesa di Iron Mike che praticamente non si riprese più da quella sconfitta

Sul ring del Madison Square Garden è successo l’incredibile, l’inverosimile, l’imprevisto. Perché non si era mai visto un gigante della fama e delle proporzioni (1,98 per 112 chili) soccombere in maniera così umiliante di fronte a un messicano bolso (1,88 per 122 chili), panciuto e apparentemente flaccido. Anthony Joshua, inglese campione mondiale di tre sigle dei massimi (Wba, Ibf e Wbo), ha subito ben quattro atterramenti. Dunque si è dovuto arrendere al californiano di origine messicana sul quale nessuno avrebbe scommesso un dollaro, Anthony Ruiz jr.

Doveva essere un incontro segnato. Gli scommettitori erano tutti dalla parte di Joshua che anche alla vigilia aveva detto di puntare solo alla riunificazione con l’altro detentore di categoria Deontay Wilder. E invece si è capito subito che il match avrebbe preso un’altra piega. Con un k.o.t. al 7° round si chiude a 22 vittorie la serie di imbattibilità del peso massimo più osannato del momento. Il 29enne Ruiz, sia pure nato in California e con doppio passaporto, diventa così il primo messicano campione dei massimi. Tanto più che proprio l’inno legato alle sue origini aveva voluto far suonare alla presentazione.

Nato a Imperial in California ma cresciuto sportivamente in Messico, Ruiz si era guadagnato l’appellativo di El Destructor battendo 32 avversari non di primo piano. Il 34° incontro ha cambiato la sua storia e anche quella dei massimi. In attesa di una possibile rivincita Ruiz-Joshua ora il torneo di riunificazione del titolo con Wilder e Tyson Fury andrà completamente riscritto.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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