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Napoli-Inter: il Viminale valuta il divieto di trasferta ai residenti in Lombardia

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Napoli-Inter si gioca cinque mesi dopo quanto accaduto nel girone d’andata, nella notte del Boxing Day, con gli insulti razzisti rivolti a Koulibaly e, soprattutto, gli scontri all’esterno dello stadio tra ultras in cui perse la vita l’ultrà del Varese Daniele Belardinelli. Dopo quanto accaduto nel girone d’andata è lecito attendersi delle misure restrittive nei confronti dei tifosi interisti in vista della trasferta al San Paolo di domenica sera.

Una primo provvedimento sarà ufficiale già da oggi dopo che si sarà riunito l’Osservatorio, che in base alle risultanze delle autorità di pubblica sicurezza opterà per vietare la vendita dei biglietti in qualsiasi settore dello stadio ai residenti nella regione Lombardia.

Una misura particolare, un unicum per quel che riguarda le partite di calcio, dove in passato si è sempre limitata la vendita ai residenti in una determinata provincia. Stavolta il provvedimento coinvolgerà una regione intera e il perché è facile da intuire. Agli scontri di via Novara poco prima del match di andata avevano preso parte non solo le frange estreme degli ultrà di Inter e Napoli, ma anche quelli appunto del Varese, gemellati con la Nord nerazzurra. Al momento sembra scongiurata l’ipotesi di chiudere il settore ospiti e vietare completamente la trasferta ai tifosi dell’Inter, probabilmente anche per non privare i tanti Inter club del sud Italia di prendere parte a una gara che potrebbe essere decisiva in ottima qualificazione Champions, però è chiaro che l’allerta resta massima. Impossibile al momento capire se quella di oggi resterà l’unica restrizione da qui a domenica, ma è facile aspettarsi degli inviti ufficiali da parte delle autorità, come fatto dal ministro Salvini anche per la finale di Coppa Italia di stasera.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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