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Ancelotti manda il Napoli in ritiro: dopo Londra azzurri direttamente a Verona

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Carlo Ancelotti manda tutti in ritiro fino a domenica. E’ quanto riportato dall’edizione odierna de Il Mattino che evidenzia l’arrabbiatura dell’allenatore dopo il pari di domenica sera. Se contro l’Empoli era deluso, subito dopo il Genoa e ancora ieri mattina nella seduta di allenamento di Castel Volturno, era furibondo. Ha rimproverato ai suoi – stavolta senza seguire la strada del suo tradizionale buonismo ma alzando la voce – le disattenzioni continue rispetto a quelle che sono le sue precise indicazioni su cosa fare e non fare durante le partite. Ha parlato di atteggiamenti da migliorare in campo, su cui non si può sorvolare.

Ma non si è fermato qui, Ancelotti. Perché dopo il giorno libero post-Empoli e il mancato ritiro prima della gara con il Genoa, ha deciso di cambiare atteggiamento: dopo Londra, il Napoli andrà direttamente a Verona, in ritiro anticipato.

Un draconiano provvedimento che era già stato ventilato prima della gara con il Genoa agli uomini della Digos al seguito della squadra a Londra. Ma la decisione definitiva è stata presa e comunicata ai calciatori solo ieri. Magari anche per consentire alla squadra di riposare di più. Certo, un fuoriprogramma, rispetto alle usanze di Ancelotti. Un arrivo a Verona in anticipo di 24 ore rispetto a quello che era il piano previsto. Un inedito anche se è pur vero che dopo i due precedenti match in trasferta di Europa League (a Zurigo e Salisburgo) il Napoli era impegnato in campionato al San Paolo. Nessun rientro a Napoli, dunque, ma la gara con il Chievo verrà preparata a Verona. E lì in riva all’Adige si inizierà anche a pensare alla partita di ritorno con l’Arsenal.

E venne così il giorno in cui la luna di miele tra Ancelotti e la sua squadra è probabilmente arrivata al capolinea. La decisione del ritiro veronese (anche se Ancelotti potrebbe cambiare idea nelle prossime ore ma non lo farà), è un punto di svolta del tecnico azzurro: è un cambio di linea, una decisione presa con il ds Giuntoli, probabilmente condizionata dalle prestazioni degli ultimi giorni. Già una volta, di ritorno dalla trasferta in casa del Midtjylland nel 2015, il Napoli puntò diritto su Verona. Ma è anche un segnale alla squadra. Perché Ancelotti dalle parole (pesanti) ha deciso di passare ai fatti, col sostegno della società: i ragazzi hanno capito che quel sopracciglio sinistro non regala solo espressioni rassicuranti, ma può anche nascondere rabbia e ira funesta. Ancelotti mette in riga il Napoli. E lo fa con decisione. Carlo è preoccupato, teso e sa bene che nelle condizioni con cui gli azzurri hanno affrontato Empoli e Genoa, all’Emirates sarà un massacro. Vuole un cambio di rotta radicale perché ci vuole solo un risultato positivo in Europa League per restituirgli il buonumore. Non va a genio, ad Ancelotti, che il Napoli arrivi alle due gare dei quarti di finale con l’Arsenal zoppicando, senza sapere come stia, e cosa abbia in mente. La squadra è saldamente al secondo posto ma zoppica da tempo e il gioco singhiozza.

Fonte: Il Mattino

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