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Scoppia la bolla delle pulsvalenze, Napoli e Lazio esenti dalla crisi

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Il fenomeno delle plusvalenze è il sintomo della crisi. Sembrano ricavi fittizi per nascondere le perdite e rinviare l’appuntamento con la realtà.

“Calcio, la bolla sta per scoppiare: il nuovo doping delle plusvalenze”, Il Fatto quotidiano dedica un’inchiesta di due pagine alla bolla delle plusvalenze nel calcio. L’allarme è suonato la sera di domenica 10 marzo. Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina si è messo a parlare di “plusvalenze”. Il messaggio è stato chiaro: “È nostro compito attenzionare plusvalenze e scambi sospetti. Tutti gli scambi senza finanza vanno segnalati alla Procura e segnaleremo alle società di revisione se alcuni elementi danno sospetti, facendole intervenire. E obbligheranno una svalutazione della plusvalenza fittizia”.

I bilanci delle società di calcio rischiano di esplodere. Il fenomeno delle plusvalenze è il sintomo della crisi. Sembrano ricavi fittizi per nascondere le perdite e rinviare l’appuntamento con la realtà. Nella stagione 2016-2017 – scrive il Fatto – le società di calcio hanno avuto uno sbilancio di 711 milioni tra costi e ricavi. Ma hanno realizzato plusvalenze per 749 milioni.

Il Genoa ha 173 milioni di debiti, tre volte il fatturato senza plusvalenze; l’Inter ha 668 milioni di debiti, quattro volte il fatturato senza plusvalenze. Il Milan, che fa relativamente meno plusvalenze e ha chiuso l’ultimo bilancio in rosso di 135 milioni, ha debiti per 537 milioni; la Sampdoria ha 164 milioni di debiti, più del doppio del fatturato senza plusvalenze. Nel mirino anche Juventus, Roma e Atalanta. È interessante notare come nelle due pagine né il Napoli di De Laurentiis né la Lazio di Lotito sono mai nominati, infatti non figurano nella foto di gruppo.

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