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Oscar 2019, “Green Book” miglior film: statuetta per Rami Malek, Olivia Colman e Lady Gaga

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Epilogo a sorpresa alla notte degli Oscar 2019. Il miglior film è “Green Book“, di Peter Farrelly, che ha sbaragliato la concorrenza di pellicole più accreditate. Statuetta per miglior regista ad Alfonso Cuaron, per “Roma“. A Rami Malek, per “Bohemian Rhapsody“, e a Olivia Colman per “La Favorita“, i premi per i migliori attori protagonisti. Lady Gaga ha vinto l’Oscar per la miglior canzone, con “Shallow“.

Non era fra i favoriti ma la storia di un’amicizia fra un afroamericano e un italoamericano raccontata in “Green Book” era in qualche modo in linea con il mood della serata, con discorsi tutti all’insegna dell’amicizia e della fratellanza, inclusione razziale e diversità. E così alla fine il premio per miglior film ha una sua perfetta logica. Il film ha vinto anche l’Oscar per il miglior attore non protagonista Mahershala Ali. “Green Book” è basato sulla sceneggiatura scritta dall’attore Nick Vallelonga (figlio di Tony, morto nel 2013, come Shirley) con Brian Currie e il regista Peter Farrelly, uno dei re della commedia Usa in coppia con il fratello Bobby. Qui era al primo film da solo e alle prese con un genere diverso, la dramedy.

Niente statuetta principale dunque per “Roma”, di Alfonso Cuaron, che porta comunque a casa tre premi: miglior regia, miglior film straniero e miglior fotografia

Quattro statuette invece per “Bohemian Rhapsody“. Oltre a quella per il miglior attore protagonista, vinta da Rami Malek, il film sulla storia dei Queen (che si sono esibiti in apertura di serata), ha vinto anche quelle per il miglior montaggio, per il miglior sonoro e per il miglior montaggio sonoro. Chi torna a casa con le ossa rotte rispetto alla vigilia è “La Favorita“, che da 10 nomination ottiene solo un premio, quello per la migliore attrice protagonista. Soddisfazione invece per Spike Lee che finalmente, dopo quello alla carriera, ottiene il suo primo Oscar competitivo per la sceneggiatura di “BlacKkKlansman“.

Il regista è stato anche protagonista di un appassionato discorso dai toni politici. “Le elezioni 2020 sono dietro l’angolo, ricordiamocelo, possiamo fare una scelta di amore e non di odio” ha detto

Un po’ di delusione anche per “Black Panther“, primo film tratto da fumetti arrivato agli Oscar nella categoria più importante. La storia dell’ipotetico e potente stato di Wachanga ha vinto i premi per la migliore colonna sonora, per i costumi e la scenografia. La mancanza del presentatore, una delle novità più forti di questa 91ª edizione, non si è fatta sentire in una serata che si è sviluppata senza grossi intoppi.

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