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Napoli, tutto sull’Europa League: ecco perché questa stagione potrebbe essere negativa

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Nel corso della sua prima conferenza stampa da neo allenatore del Napoli – a Dimaro -, Carlo Ancelotti pronunciò la frase “non siamo qui a pettinare le bambole”. Un’affermazione che, parafrasata, stava a indicare come la volontà del club fosse quella di competere su tutti i fronti. Ovviamente per poter competere è necessario arrivare il più lontano possibile. Subito dopo l’eliminazione dalla Champions League per mano del Liverpool (battuto al San Paolo e primo in Premier), lo stesso Ancelotti face capire che l’amarezza conseguente al mancato passaggio agli ottavi doveva essere tramutata in rabbia per provare a vincere l’Europa League.

La puntata sulle coppe ha assunto una rilevanza maggiore dal momento in cui si è capito che dal primo fronte, quello dello scudetto, bisognava battere in ritirata, considerata la manifesta superiorità della Juventus. Da qui l’obiettivo principale in campionato è diventato assicurarsi un posto nella prossima Champions. Tutto sulle coppe dunque, se non fosse che il fronte coppa Italia si sia trasformato subito in una piccola Caporetto per le truppe partenopee. Non tanto per l’eliminazione in sé, quanto per le modalità con cui si è verificata.

Resta dunque l’Europa League, ago della bilancia di una stagione che può pendere dal lato di un’annata positiva o negativa

Come sempre le valutazioni saranno rimandate a fine anno e come sempre, è inutile parlare ora con i sé o con i ma. Dire che senza la vittoria dell’Europa League sarà una stagione fallimentare forse è eccessivo. Anche perché il fallimento non dipende dalla vittoria o meno di un trofeo ma da come si affrontano le competizioni. Dire che sarà negativa però, non è roba da pazzi.

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