Ad imageAd image

Tavolo di Governo sulla violenza negli stadi: le parole di Salvini, il razzismo interpretato e nuovi slogan

admin
admin
4 Min di lettura

Il tavolo del Governo per combattere la violenza negli stadi? Una serie di slogan, alcuni dei quali concettualmente sbagliati (o sballati) e poc’altro. Tanto rumore per nulla, direbbe Shakespeare, il quale scriverebbe immediatamente una delle sue tragedie in riferimento all’enorme ipocrisia presente nel mondo del calcio e nelle istituzioni. Tutti indignati per i buu razzisti a Koulibaly, tutti a sostenere che l’arbitro aveva sbagliato e che bisognava sospendere la partita. Poi però tutti d’accordo nell’appoggiare le parole del Ministro dell’interno Matteo Salvini che dice: “No, di fronte agli ululati razzisti non bisogna fermare le partite”. Ma come? E dopo tutto quello che è successo? Un passo indietro. Ma non è finita qui.

Perlomeno il Ministro Salvini ha tolto quel velo di ipocrisia che ancora c’era sui cori offensivi contro Napoli e i napoletani. Al sud (e non solo) c’è chi ritiene il coro “Vesuvio lavali col fuoco” come discriminatorio, ma per il resto d’Italia è derubricato in “coro da stadio, semplice sfottò”. Non è il parere di un cittadino qualsiasi, ma di un Ministro della Repubblica italiana. Parole pronunciate soltanto poche settimane dopo il terremoto di Catania causato proprio dall’attività dell’Etna, un vulcano. Parole che sono state accolte persino con favore dai vertici del calcio italiano, Gravina e Miccichè. Un non-sense.

Uno scivolone di Salvini (un altro?) è stato quello di dichiarare che dal 1° luglio 2018, rispetto all’anno precedente, il calcio è uno sport sempre più sano. Peccato che il 26 Dicembre ci sia stato un morto per una partita di calcio. E volendo pur essere d’accordo nel distinguere “i tifosi” dai “delinquenti”, sta di fatto che se due gruppi di tifoserie organizzate decidono di incontrarsi e di farsi la guerra, lo Stato, e quindi il ministero dell’interno, non è stato in grado di preservare l’ordine pubblico. E’ morto Belardinelli, un protagonista (ahilui), di quegli scontri, ma se ci scappava una morte “casuale” di un civile che si trovava di passaggio?

“L’obiettivo è sradicare la delinquenza da dentro e da fuori gli stadi e su questo utilizzeremo ogni mezzo – ha dichiarato il ministro dell’Interno -. Lavoreremo per favorire la costruzione di stadi di proprietà, con camere di sicurezza e ho proposto l’idea di tornare a utilizzare il treno per le trasferte. È molto più controllabile un gruppo di mille tifosi identificabili, che hanno acquistato con un documento il biglietto del treno, piuttosto che cento automobili in viaggio”

“Il razzismo è un tema scivoloso, è difficile individuare il criterio di discriminazione tra i ‘buu’ al bianco, al giallo, al nero, i cori contro i napoletani o gli juventini. Preferisco prevenire e sensibilizzare che sospendere le partite. Chi decide e in base a quale criterio oggettivo se sospendere una partita? Ricordo che in Milan-Juve i ‘buu’ dei tifosi rossoneri erano per Bonucci: chi decide se quella è discriminazione? Servono criteri oggettivi che in questo caso sono difficilmente individuabili, quindi sono contrario alla sospensione delle partite. La mia preoccupazione – aggiunge Salvini – è quella di non mettere in difficoltà l’arbitro, che ha già il suo bel da fare. E penso anche agli operatori di pubblica sicurezza, ho condiviso la scelta di non sospendere Inter-Napoli, non perché sia favorevole ai ‘buu’ razzisti ma perché i problemi esterni allo stadio potevano essere maggiori”.

Condividi questo articolo