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Napoli, titolarissimi vs turn over: i due modi diversi di gestire la rosa

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C’erano una volta i titolarissimi, categoria di calciatori fedelissimi e intoccabili dell’allenatore. Moda varata da Walter Mazzarri, proseguita da Rafa Benitez e Maurizio Sarri. Undici-quattordici giocatori a cui affidarsi e su cui puntare tutto. L’attuale tecnico del Torino mai rinunciava, se poteva, ai tre tenori: Hamsik, Cavani e Lavezzi. Ma anche ai vari Maggio, Cannavaro e Campagnaro. Guai a fare a meno di Higuain e Callejon con Benitez, punti fermi anche di Sarri prima che l’argentino lasciasse i partenopei. Così come l’intera linea difensiva del tecnico di Figline, troppo importante per l’esecuzione dei particolari meccanismi di difesa. Senza dimenticare Jorginho, fondamentale per il gioco sarrista, tant’è che l’italo-brasiliano ha seguito l’ex Empoli al Chelsea.

A loro s’imputava un utilizzo non completo della rosa, poco o nulla turn over o un uso estremo dello stesso quando, in quelle rare occasioni in cui veniva impiegato, si cambiava mezza squadra. L’arrivo di Ancelotti ha portato una gestione della rosa partenopea diametralmente opposta a quelle precedenti. Più spazio per tutti, formazioni mai uguali e turn over, anche massiccio ma mai estemporaneo. I primi cambi già contro la Sampdoria costarono una netta sconfitta agli azzurri che non ha però impedito ad Ancelotti di andare avanti con le sue idee. Cosa che ha portato il Napoli a ottenere risultati tali da considerarlo nuovamente l’anti-Juve.

Eppure è bastato un pareggio contro il Chievo a mettere in dubbio le scelte dell’allenatore azzurro, scelte finora lodate

Bene fa Ancelotti a proseguire nella rotazione dei suoi uomini. Solo attraverso la continuità nelle prestazioni, chi ha meno spazio può acquisire maggiore fiducia nei propri mezzi e convincere ulteriormente Carletto. Senza dimenticare che puntando tutto su una cerchia ristretta di giocatori si rischia di scoppiare fisicamente come già accaduto lo scorso anno.

Il punto principale non è tanto se fare o meno turn over, quando farlo e in che misura. Quanto le prestazioni negative di chi, chiamato in causa, non rende rispetto agli attuali titolari. Zielinski, Ounas, Diawara, Milik e Rog non stanno per ora rendendo secondo le attese. E non è un caso che sia a Marassi contro il Genoa che contro il Chievo le attuali “seconde scelte” sono state sostituite a partita in corso: i due polacchi contro i rossoblù e Ounas e Diawara contro i clivensi. Toccherà a loro riscattarsi per evitare che finiscano ai margini della squadra, costringendo Ancelotti a tornare ai titolarissimi.

 

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