Sui cori discriminatori di matrice razziale si è espresso anche Nicola Rizzoli, il designatore degli arbitri, parlando di sospensione delle gare in caso di reiterati episodi negli stadi italiani. Un qualcosa che è già previsto dalle normative vigenti. Queste le sue parole a Radio Anch’io Lo Sport su Radio Uno: “Sono atteggiamenti assolutamente da perseguire. C’è una procedura ufficiale, stabilita da Fifa e Uefa, per punire gli episodi di razzismo e di discriminazione territoriale: l’arbitro deve fermare la gara per far trasmettere un annuncio pubblico. Il passo successivo è fermare di nuovo la gara, chiamare i giocatori a centrocampo e dare un altro annuncio. Se non ci sono le condizioni l’arbitro fa rientrare le squadre negli spogliatoi, la gara viene sospesa e la palla passa al responsabile dell’ordine pubblico che decide se sospendere la partita”.
Sui progressi legati al VAR Rizzoli sottolinea come si siano dimezzati i rigori e le simulazioni siano diminuite del 40%: “E’ evidente che “i giocatori in area di rigore stanno più attenti perché sanno che c’è un controllo maggiore, sia i difensori che gli attaccanti, che evitano di ricorrere alle simulazioni. Sull’altro piatto della bilancia c’è l’aumento delle ammonizioni per proteste (+20%). L’anno scorso la novità aveva attenuato tali atteggiamenti. Quest’anno c’è una ripresa, evidentemente è un problema di cultura sportiva. Dialogare è possibile se ci sono le condizioni. Rivalutiamo la figura del capitano. Se si va in 4-5 contro uno, parlare diventa impossibile”.